DOCUMENTO DI CONFRONTO PER IL COMPARTO ARTIGIANO

 

Le segreterie nazionali di CGIL – CISL – UIL ritengono necessario definire un’agenda di incontri ed un percorso di confronti sui temi aperti al tavolo del comparto dell’artigianato: Artifond, rinnovo CCNL, contrattazione di secondo livello, verifica ed aggiornamento modello.

Tale esigenza nasce dalla consapevolezza di trovarci dentro una vera e propria emergenza caratterizzata da scadenze a breve a cui bisogna arrivare con delle soluzioni, (vedi la vicenda Artifond – Covip), e la necessità di avere i tempi necessari di approfondimento delle varie materie. Pertanto riteniamo utile fissare degli indirizzi di massima che ci permettano di individuare nuovi parametri di regolazione condivisi dalle parti.

 

ARTIFOND

Per quanto riguarda la previdenza complementare è necessario un intervento congiunto nei confronti di Covip per garantire che nei prossimi giorni non venga deliberata la cessazione di Artifond.

Nel definire una prossima data di convocazione della Covip stessa (entro le prossime due settimane) dove le parti costitutive presenteranno una proposta di accordo che dia risposte ai quesiti relativi alla lettera inviataci a metà ottobre.

Tale proposta deve contenere i seguenti elementi:

-   Avvio della fase operativa di Artifond, attraverso l’elezione degli organismi con gli attuali aderenti;

-   Ridefinire le soglie indicate nel punto 3 dell’intesa allegata all’accordo istitutivo del 1998, in modo da garantire un’agibilità effettiva dello stesso, avendo presente la necessità di rendimento adeguato e costi compatibili;

-   Un accordo tra le parti su nuove modalità di adesione, che salvaguardi comunque la volontà del singolo lavoratore, il cosiddetto silenzio – assenso, nonché le procedure ed i criteri per la costituzione degli eventuali fondi regionali;

-    La definizione di un programma di sostegno, delle parti sociali e del sistema degli enti bilaterali, alla campagna di adesione ad Artifond.

 

RINNOVI CONTRATTUALI

In questo quadro è necessario concludere nei singoli settori e con i naturali titolari, i rinnovi dei CCNL entro dicembre 2003, nell’ambito di una continuità delle regole e dei riferimenti della contrattazione esistenti.

Nella consapevolezza che è venuta meno la pratica della concertazione ed il metodo di definizione di una politica dei redditi, non sono per noi accettabili i riferimenti previsti dal DPEF, quindi è necessario individuare dei nuovi parametri condivisi per determinare i tassi di inflazione concordata.

Per quanto riguarda gli aumenti salariali dei rinnovi contrattuali per i periodi pregressi compreso l’anno in corso, il riferimento deve essere l’inflazione reale, mentre per il 2004 verrà individuato un tasso di inflazione tendenziale concordato tra le parti.

Alla fine del 2004 le parti verificheranno lo scarto tra l’inflazione tendenziale concordata tra le parti, e l’inflazione reale, realizzando gli aggiustamenti necessari.

Per quanto riguarda la contrattazione decentrata è necessario il rispetto, anche al secondo livello, delle scadenze naturali. Quindi è necessario che in tutte le realtà, sia quelle dove sono arrivate a scadenza le precedenti intese e dove nell’ultima tornata non ne sono state realizzate, aprire una fase di contrattazione nell’ambito delle regole e dei riferimenti esistenti.

Gli aumenti salariali, di questo livello di contrattazione, relativi alla redistribuzione della produttività realizzata, devono essere sempre più legati a parametri e obiettivi concordati tra le parti.

 

VERIFICA MODELLO CONTRATTUALE

Il percorso per una verifica ed aggiornamento del sistema contrattuale si avvarrà della costituzione di commissioni di lavoro nazionali per l’avvio dei necessari approfondimenti sui seguenti temi:

  1. Sviluppo fattori di competitività del comparto artigiano. Poi individuare le necessarie combinazioni e sostegni adeguati finalizzati all’innovazione, alla ricerca e ad una competizione di qualità nel comparto.
  2. Professionalità, inquadramento, formazione. Partendo dalla ricerca sui fabbisogni formativi vanno ridefiniti: le competenze professionali, i profili di riferimento, un nuovo sistema classificatorio.
  3. Le materie oggetto di contrattazione, che all’interno di un forte impianto di riferimento nazionale, debbono essere valorizzate nella contrattazione territoriale, in stretto rapporto con le dinamiche e specificità locali, evitando per queste vie inutili sovrapposizioni.
  4. Processo di riaggregazione e semplificazione dei contratti nazionali con l’obiettivo di includere i settori attualmente scoperti e nel contempo di ridurne il numero.
  5. Gli ammortizzatori sociali nell’artigianato hanno bisogno della definizione di orientamenti condivisi dalle parti sociali, sulla base degli indirizzi convenuti nell’allegato all’accordo del maggio 2002, da fornire al confronto con Parlamento e Governo in merito alle esigenze di riordino e riforma di questo strumento.
  6. Rilancio e riorganizzazione della bilateralità, che nell’ambito dello spirito degli accordi istitutivi diventi un vero sistema degli enti bilaterali, accrescendone capacità, efficacia, trasparenza, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
  7. Formazione continua – L’avvio operativo del fondo deve significare un importante occasione, per utilizzare questo decisivo strumento al servizio dello sviluppo e della innovazione nel comparto. Questo può avvenire al meglio se a tutti i livelli diventa elemento centrale di confronto e negoziazione, in modo tale che i piani di indirizzo formativo siano raccordati con le esigenze e le dinamiche dei settori e dei territori.