Comitato centrale Fiom-Cgil del 17 gennaio 2003 Documento
sulla vertenza contrattuale A
conclusione del referendum promosso dalla Fiom sulla piattaforma per il rinnovo
del Contratto nazionale tutta l’organizzazione esprime grande soddisfazione
per l’eccezionale risultato del referendum 445.000 metalmeccanici hanno
partecipato al voto, una cifra molto vicina a quella della consultazione
dell’inizio del 2001, ove la piattaforma, era presentata da tutte e tre le
organizzazioni dei metalmeccanici. Il dato è ancor più significativo se si
tiene conto che alla consultazione non hanno potuto partecipare in tempo interi
stabilimenti del gruppo Fiat, impegnati nella drammatica crisi del gruppo, nonché
molti lavoratori, anche di altre aziende, posti in cassa interazione proprio
nell’ultimo periodo dell’anno passato. Se si tiene conto di queste difficoltà
si può dire che il tasso di partecipazione alla consultazione è superiore a
quello del 2001 e ancora più alta è l’adesione alla piattaforma che riceve
un consenso attorno al 97%, caso mai registrato in un voto segreto tra i
metalmeccanici. Numericamente il numero dei sì alla piattaforma è più alto di
quello di tutte le consultazioni contrattuali degli ultimi 10 anni. Il 77% si
esprime a favore dell’aumento eguale per tutti, che diventa così la richiesta
salariale della Fiom. Questo
importante risultato rafforza la convinzione della Fiom nel sostenere la
piattaforma che viene a questo punto presentata definitivamente alle
controparti. L’avvio della trattativa dovrà segnare l’inizio di un vero
negoziato, nel quale dovranno essere discussi, senza pregiudiziale alcuna, tutti
i punti delle richieste presentate. La Fiom è consapevole che la piattaforma
riceve una decisa ostilità da parte delle controparti, ma è convinta che il
consenso dei lavoratori ad essa e la mobilitazione e la lotta potranno
realizzare quell’accordo contrattuale che non è solo necessario ai
lavoratori, ma anche al sistema delle imprese per farlo uscire dal continuo
degrado cui sta andando incontro da tempo. Con
l’avvio delle trattative la vertenza contrattuale diventa impegno prioritario
di tutta l’organizzazione della Fiom. Le lotte per l’occupazione e per il
lavoro a partire da quella alla Fiat, dovranno intrecciarsi sempre di più con
la lotta contrattuale, sia per i rilevanti contenuti, a tutela dei diritti del
lavoro e contro la precarietà, delle nostre richieste, sia perché
oggettivamente l’attacco della Fiat al
diritto di contrattazione del sindacato sulle crisi e quella della Confindustria
ai diritti e al contratto nazionale, coincidono. La
vertenza contrattuale parte senza che si sia concluso il contratto precedente,
segnato da un accordo separato. Questo vuol dire che per la Fiom resta
inalterata la mobilitazione che fu decisa dopo la rottura del 2001. Resta quindi
confermato e va intensificato lo sciopero dello straordinario, mentre dovrà
proseguire e intensificarsi la mobilitazione nei luoghi di lavoro, per
l’occupazione e per la difesa del contratto nazionale. A
tale scopo il Comitato centrale della Fiom dà mandato alla Segreteria nazionale
di decidere altre ore di sciopero da realizzare il 21 febbraio per rafforzare le
iniziative di lotta di quella giornata di sciopero dell’industria o per altre
iniziative della categoria. Ulteriori iniziative verranno successivamente decise
in modo da garantire la continuità e l’intensificazione del movimento. L’avvio
del contratto nazionale deve essere accompagnato da una crescita della
mobilitazione articolata in tutti i luoghi di lavoro e da una coerenza di
comportamenti a livello aziendale rispetto ai contenuti della piattaforma
nazionale. Occorre che le imprese siano convinte della necessità anche per esse
di giungere a una regolazione nazionale e per questo occorre che in tutti i
luoghi di lavoro cresca il conflitto sulla precarietà, sulle condizioni di
lavoro, sulla salute e la sicurezza. I metalmeccanici potranno conquistare un
buon contratto solo attraverso una forte e articolata mobilitazione e per questo
la vertenza contrattuale, nel caso di risposte negative, dovrà vedere la
crescita di un movimento di lotta in grado di intervenire con molta decisione
sull’andamento della produzione. La
vertenza contrattuale richiede un particolar impegno della Fiom nel rapporto con
tutti i lavoratori. La Segreteria nazionale ha predisposto un documento nel
quale si definiscono le condizioni minime per realizzare e sviluppare un
rapporto continuo di partecipazione dei lavoratori in tutta la vertenza. Le
strutture della Fiom sono impegnate a realizzarlo. L’importanza
della vertenza contrattuale richiede altresì una vasta diffusione
nell’opinione pubblica democratica dei suoi motivi e delle sue ragioni. La
Fiom a tutti i livelli è impegnata a illustrare i temi e le ragioni della
vertenza alle istituzioni democratiche, alle forze politiche, ai movimenti e
alle organizzazioni della società civile. L’importanza
di questa vertenza e la necessità di dare forza all’eventuale conflitto che
sarà necessario per sostenerla richiede l’attuazione della decisione
congressuale di dare l’avvio a una cassa di resistenza dei metalmeccanici. Per
cui il Comitato Centrale della Fiom dà mandato alla Segreteria nazionale di
definire le condizioni di avvio e di avviare la costituzione di una cassa di
solidarietà e resistenza nazionale di tutti i metalmeccanici che abbia lo scopo
di sostenere le lotte contrattuali in una prima fase e poi di diventare uno
strumento permanente a sostegno dei lavoratori impegnati nelle lotte più dure e
costose. Il 14 febbraio a Bologna si riunirà l’Assemblea nazionale di tutti i delegati metalmeccanici con l’obiettivo di portare almeno 5.000 delegati aziendali a discutere della vertenza contrattuale e di tutte le iniziative di lotta per il lavoro e per i diritti. Il
Comitato Centrale della Fiom Roma, 17 gennaio 2003Approvato all’unanimità |