Riprendiamoci il contratto

FIOM NEWS

PIU’ SALARIO, PIU’ DIRITTI

SENZA DEMOCRAZIA NON C’E’ CONTRATTO

 

Venerdì 26 settembre

Sciopero nazionale Fincantieri e WÄrtsilÄ Italia

con manifestazione a Trieste per il pre-contratto

 

·        Il 7 maggio la Federemeccanica, la Fim-Cisl e la Uilm-Uil hanno firmato un accordo separato per il contratto nazionale dei metalmeccanici che ha escluso il sindacato più rappresentativo, la Fiom-Cgil. Quell’accordo non è mai stato approvato dai lavoratori: Fim e Uilm hanno rifiutato la proposta della Fiom di sottoporre l’intesa a un referendum.

·        A tre mesi di distanza è ancora più chiaro che aveva ragione la Fiom a non firmare. A luglio il governo è stato costretto ad alzare dal 2,7 al 4,1 l’inflazione programmata. L’inflazione reale corre molto di più. L’aumento di 69 euro mensili al 5° livello garantito dall’accordo separato (gli altri 21 sono solo un anticipo sul prossimo biennio) è semplicemente ridicolo.

·        Quell’accordo, se non verrà modificato o reso inapplicabile, provocherà danni irreparabili, per il salario ma anche per i diritti dei lavoratori. L’accordo separato prevede il trasferimento nel contratto delle nuove norme di legge in materia di orario e mercato del lavoro, con un aumento della precarietà e un ulteriore abbassamento dei diritti.

·        La Fiom ha reagito all’accordo separato aprendo una campagna, azienda per azienda, per ottenere dei pre-contratti. Questa iniziativa ha già cominciato a dare risultati positivi. Tra le aziende che firmano vi sono società i cui proprietari hanno ruoli di primo piano nella Federmeccanica e nella Confapi. I pre-contratti prevedono:

 

-     una premessa con cui l’azienda si impegna a far sì che si arrivi a un nuovo contratto nazionale firmato da tutte le organizzazioni sindacali;

-     una clausola di ultrattività del contratto nazionale del 1999;

-     un aumento salariale tra i 120 e i 125 euro al 3° livello.

E’ evidente che questi risultati dei pre-contratti mettono l’accordo separato fuori mercato.

 

·        Anche nel gruppo Fincantieri e in Wärtsilä Italia sono aperte le vertenze per il pre-contratto. La piattaforma è stata approvata in due referendum e i lavoratori stanno scioperando. Ma, fino a questo momento, le direzioni di Fincantieri e di Wärtsilä Italia non hanno neanche concesso un incontro per cominciare a discutere.

·        Per questa ragione i coordinamenti nazionali Fiom del gruppo Fincantieri e di Wärtsilä Italia hanno proclamato per venerdì 26 ottobre uno sciopero nazionale di 8 ore con una manifestazione a Trieste.

Per rivendicare un contratto che garantisca il potere d’acquisto dei salari e difenda i diritti e le condizioni di lavoro.

Per restituire ai lavoratori la democrazia con il potere di decidere su piattaforme e accordi.

Per evitare la divisione di Fincantieri con una privatizzazione senza prospettive e per difendere il nostro Paese dal declino industriale