Riprendiamoci il contratto/80FIOM NEWS - 9 giugno 2004A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo FincantieriOggi
e domani si vota in tutto il gruppo Fincantieri Il
referendum conclude 11 mesi di lotta Cominciano
questa mattina e proseguono domani le operazioni di voto per il
referendum Fincantieri. I lavoratori sono chiamati ad approvare
l’ipotesi di accordo e a scegliere tra le opzioni A o B relative
all’Elemento di valorizzazione. La Fiom invita i lavoratori a votare
l’opzione A, che è la più favorevole. Del resto in alcuni casi anche
le altre organizzazioni convergono sull’opzione A. A Palermo Fim e
Uilm si sono pronunciate per l’opzione A fin dall’assemblea che si
è svolta la scorsa settimana. A Monfalcone viene diffuso oggi un
comunicato della Rsu che, all’unanimità, invita tutti i lavoratori a
votare l’opzione A. Il
referendum conclude una lunga vertenza, partita quasi un anno fa. Ne
ricostruiamo le tappe principali. 24-25
giugno 2003 In
un referendum promosso dalla Fiom (vota il 59,21% degli aventi diritto,
l’86,83% dice sì) i lavoratori approvano la piattaforma per il
pre-contratto. L’azienda rifiuta l’incontro e cominciano subito gli
scioperi, che registrano un’alta partecipazione. A
luglio Fim e Uilm aprono, con sei mesi di anticipo, la procedura per il
rinnovo del contratto aziendale che scade alla fine dell’anno. 23
luglio 2003 Il
coordinamento nazionale Fiom del gruppo si autoconvoca a Trieste davanti
alla sede della direzione di Fincantieri, che si nega. La Fiom decide di
rilanciare la vertenza dopo le ferie. Sul contratto aziendale la Fiom
chiede a Fim e Uilm se esistono le due condizioni per avviare la
costruzione di una piattaforma unitaria: 1) il riconoscimento della
vertenza per il pre-contratto; 2) il referendum in entrata e in uscita
per la vertenza aziendale. 26
settembre 2003 Sciopero
nazionale di 8 ore e manifestazione a Trieste con oltre 2.500
lavoratori. L’azienda aveva sfidato la Fiom: “non ne porterete più
di 500…”. Nonostante le grandi distanze, partecipano alla
manifestazione delegazioni dei cantieri liguri, di Ancona, di
Castellammare, dell’Isotta Fraschini di Bari. La Fiom avverte
l’azienda: se non si apre la trattativa, scioperi più duri. Intanto
Fim e Uilm hanno risposto negativamente alla proposta Fiom e preparano
una loro piattaforma separata. 13
ottobre 2003 A Monfalcone i lavoratori bloccano gli scaloni che permettono di salire a bordo della nave in costruzione, paralizzando il lavoro di allestimento per l’intera giornata. L’evento segna una svolta: è il segnale che le forme di lotta diventano più incisive. 25
ottobre 2003 Un
incendio ha danneggiato una nave da crociera in costruzione a Marghera.
La direzione del cantiere chiede alla Rsu un piano straordinario
(sabato, notte, ecc.) per recuperare i danni. La maggioranza della Rsu
risponde: se volete la nostra collaborazione dovete aprire la trattativa
per il pre-contratto. 28
ottobre 2003 La
Fincantieri chiede alla Fiom di aprire una trattativa informale per
cercare una soluzione. La Fiom sta al gioco, i contatti proseguono per
settimane, ma alla fine sarà l’azienda stessa a far fallire la
trattativa. 9-10
dicembre 2003 Fim
e Uilm hanno anticipato i tempi sottoponendo la loro piattaforma a un
referendum farsa. Si parla di un possibile accordo separato. La Fiom
reagisce con prontezza. Decide di unificare il pre-contratto e la
vertenza aziendale. Nel referendum Fiom partecipa al voto il 65% degli
aventi diritto (il 6% in più rispetto a giugno) e il 95% approva la
piattaforma. La Fiom vince la sfida democratica del consenso tra i
lavoratori. 13
gennaio 2004 La
Fincantieri convoca Fim, Fiom, Uilm per il 22 gennaio. La Fiom chiede di
chiarire subito due punti chiave: se l’azienda ha intenzione di
trattare anche sul pre-contratto e se esclude qualsiasi ipotesi di
accordo separato. 21
gennaio 2004 La
“Caribbean Princess”, che dovrebbe uscire per le prove a
mare, è bloccata da uno sciopero imponente dei lavoratori di
Monfalcone. Nel pomeriggio l’azienda consegna alla Fiom una lettera in
cui si impegna a trattare su tutto ed esclude accordi separati. E’ la
seconda importante svolta nella vertenza. Il giorno dopo si apre il
tavolo di trattativa. 11
marzo 2004 Al
quarto incontro, colpo di scena. Fincantieri chiede di utilizzare il
lavoro somministrato, una delle peggiori tipologie di precariato
previste dalla legge 30. E’ una sfida alla Fiom che reagisce
dichiarando 2 ore di sciopero per il 22 marzo. 14
aprile 2004 La
trattativa si sblocca. Accantonata la legge 30, l’azienda consegna un
documento scritto: per la prima volta, nero su bianco, compare
l’Elemento di valorizzazione collettiva, una quota di salario fresco,
fisso e mensile che corrisponde alla richiesta Fiom sul pre-contratto. 20
maggio 2004 L’incontro
potrebbe essere quello decisivo. Superati tutti gli altri problemi, si
sta per affrontare il nodo delle quantità salariali. L’azienda
sfrutta una incauta mossa della Uilm per far saltare il tavolo. La Fiom
reagisce: si sciopera senza smettere fino all’accordo. Dal lunedì
successivo tutti i cantieri sono fermi, da Palermo a Monfalcone, con il
presidio dei cancelli e forme di lotta incisive (cortei interni a
Sestri, blocco del varo a Marghera, blocco delle prove a mare a
Castellammare). La trattativa riparte con i lavoratori sui cancelli. Si
tratta, senza interruzioni, per un giorno e una notte. Poi l’ipotesi
di accordo. LA
DEMOCRAZIA E IL CONFLITTO SONO
GLI STRUMENTI PER VINCERE |