Riprendiamoci il contratto/67

FIOM NEWS

A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri

giovedì 15 aprile 2004

 

Le valutazioni della Fiom sui risultati dell’incontro di ieri. La trattativa riprende il 29-30 aprile

La Fincantieri presenta una sua proposta scritta. Trattativa avanti adagio

 

All’inizio dell’incontro di ieri la Fincantieri, come si era impegnata a fare nell’incontro precedente, ha consegnato alle delegazioni sindacali un testo scritto, presentato come “una proposta, che va negoziata, per definire l’ossatura del verbale di accordo”. Non un testo da prendere o lasciare, quindi, ma una proposta aperta, che lascia ancora in bianco le voci relative alle quantità salariali che dovranno essere discusse per ultime, una volta risolti tutti gli altri problemi. E’ chiaro che le quantità salariali sono un fattore decisivo per valutare complessivamente l’ipotesi di intesa su cui le parti stanno lavorando.

Che cosa è successo ieri

La delegazione della Fiom era pronta ad esaminare il testo e a dare le sue risposte, nell’arco della giornata di ieri, per consentire uno sviluppo rapido della trattativa. La Uilm, e anche la Fim, invece, hanno chiesto due settimane di tempo per rispondere a Fincantieri e la ripresa del negoziato è stata fissata per il 29 e 30 aprile. Tutto questo tempo non era così necessario, visto che stamani Fim e Uilm hanno diffuso una nota che contiene una valutazione complessiva e di dettaglio della proposta aziendale.

Qualcuno ha voluto mandare in bianco l’incontro di ieri e rallentare la trattativa, perché l’azienda ha messo per iscritto la disponibilità a riconoscere a tutti i lavoratori una quota di salario fresco, fisso e mensile, che inciderà su tutti gli istituti contrattuali (ferie, 13°, Tfr, ecc.) che corrisponde alla richiesta salariale della Fiom per il pre-contratto. E che non faceva parte della piattaforma di Fim e Uilm, anche se adesso cercano di appropriarsene. Evidentemente, per qualcuno gli interessi di organizzazione contano più degli interessi dei lavoratori.

Tuttavia, questi comportamenti sono destinati a non influire sull’esito finale della trattativa, perché in tutta questa vicenda i lavoratori di Fincantieri e la Fiom hanno dimostrato di avere la forza e la determinazione, ma anche la pazienza necessaria per conquistare un risultato importante.

 

La proposta della Fincantieri

Il coordinamento Fiom, dopo la sospensione dell’incontro, ha utilizzato la giornata di ieri per un esame approfondito del documento aziendale, che affronta tutte le questioni più importanti che sono state oggetto della trattativa, con l’eccezione della legge 30 che è stata per il momento accantonata.

   Legge 30

L’azienda deve impegnarsi a subordinare l’eventuale ricorso alle tipologie di assunzione introdotte da questa legge ad un accordo preventivo con le Rsu e le organizzazioni sindacali.

Per i contratti di inserimento, che dovranno sostituire i cfl aboliti dalla legge 30, acquisito che il livello di assunzione sarà il 2° per gli operai e il 4° per gli impiegati, vanno definiti durata, tetto di utilizzo, formazione, pagamento della produttività consolidata e strumenti di controllo delle Rsu per garantirne la trasformazione a tempo indeterminato.

    Organici, appalti e sicurezza

L’azienda conferma la validità dell’accordo del ’99 sugli appalti, che fissa il limite del 25% per gli appalti in deroga, ma va rafforzato l’impegno, solo accennato, ad aumentare gli organici di fronte all’acquisizione di nuove commesse, un evento che si sta già verificando. E’ acquisito un sistema di timbrature per i lavoratori delle terze ditte, mentre non c’è traccia nel testo dell’impegno già dichiarato dall’azienda a utilizzare solo ditte con almeno 20 dipendenti e un capitale sociale di 50 milioni di euro. Questo impegno ridurrebbe la frammentazione delle ditte che oggi utilizzano l’associazione temporanea di imprese per mascherare la loro mancanza di qualificazione e specializzazione industriale.

In materia di sicurezza, l’azienda assume nuovi impegni che riguardano i sistemi di prevenzione (per esempio, esercitazioni periodiche di abbandono nave) che coinvolgono anche i lavoratori degli appalti e piani di formazione congiunta per i Rls di Fincantieri e delle ditte di appalto.

    Premio di risultato

Questo è il capitolo sul quale la proposta aziendale presenta le maggiori difficoltà. Essa, infatti, prevede un sistema di decorrenze e di meccanismi correttivi che rischiano di compromettere proprio l’obiettivo che ci siamo dati e che l’azienda ha ripetutamente dichiarato di condividere: l’accordo deve cominciare a dare soldi freschi subito e permettere a tutti i lavoratori del gruppo di arrivare abbastanza rapidamente a prendere il 100% degli aumenti definiti..

Le differenze più importanti si registrano sul premio di produttività: la proposta di mantenere la vecchia scala, pur con alcune modifiche, e di introdurre una nuova scala di stabilimento rischia di rendere il meccanismo persino più complicato e meno trasparente di quello attuale e di rendere in pratica irraggiungibili gli aumenti salariali concordati. La proposta, quindi, non va bene e deve essere modificata.

L’azienda conferma il consolidamento per tutti di 20 punti, che è un primo passo nella direzione giusta ma ancora assolutamente insufficiente (la Fiom ha chiesto il consolidamento di 30 punti).

    Altre voci

Su altri punti relativi, per esempio, allo straordinario dei 6° e 7° livelli, alla 5erp (ex 6° livello) operai, alla cosiddetta specificità di stabilimento (e cioè l’indennità per i lavori più gravosi) e alle trasferte le proposte aziendali, che pure rispondono già in parte alle nostre richieste, possono essere migliorate.

E’, invece, inaccettabile la pretesa dell’azienda di introdurre una penalizzazione salariale per  colpire i lavoratori assenti e in malattia.

Il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri sulla base di queste valutazioni ha predisposto un elenco dettagliato di precise proposte di modifica al testo dell’azienda, che saranno presentate alla controparte nell’incontro del 29 e 30 aprile.

A nostro parere, il documento di Fincantieri rappresenta una utile base di discussione, tranne che sulla questione centrale del salario, e in particolare della produttività, a proposito della quale è necessario modificare profondamente la struttura della proposta che l’azienda avanza, perché essa è contraddittoria con l’obiettivo che anche l’azienda dice di condividere.

Questo nostro giudizio porta a una sola conclusione. A questo punto il negoziato deve andare avanti, senza interruzioni e inutili perdite di tempo, allo scopo di dare finalmente ai lavoratori, nel giro di pochissime settimane, il risultato positivo che tutti attendono.