Riprendiamoci il contratto/66FIOM NEWSA cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantierivenerdì 2 aprile 2004
Il
giudizio della Fiom sui risultati dell’incontro con Fincantieri. La trattativa
prosegue il 14 aprile Un
passo avanti è fatto La sessione
di trattativa che si è svolta tra mercoledì e giovedì ha permesso di compiere
una verifica importante. Se l’azienda non ci riserva sorprese e non farà
nuovi passi indietro, al momento non ci sono più ostacoli insormontabili sulla
via di un possibile accordo; su alcuni punti le posizioni delle parti si sono
avvicinate; su altri punti chiave rimangono invece forti differenze. Ma, nel
complesso, la trattativa può proseguire con un confronto di merito stringente e
con l’obiettivo di costruire, passo dopo passo, le condizioni per arrivare
presto a un accordo positivo. A questo scopo le parti hanno concordato un nuovo
incontro, in programma il 14 aprile, nel quale l’azienda è impegnata a
presentare dei testi scritti per la discussione. 1.
Sulla questione più spinosa – l’annunciato ricorso alle forme di caporalato
industriale introdotte dalla legge 30 – Fincantieri ha fatto un
passo indietro. L’azienda, infatti, ha dichiarato che l’utilizzo di questa
legge non costituisce affatto per lei una “priorità” e ha quindi proposto
di accantonare la questione. In questo modo Fincantieri ha tolto dal tavolo il
macigno che avrebbe potuto bloccare la trattativa. E’ chiaro, tuttavia, che
aver accantonato il problema non significa averlo risolto. La Fiom ha ribadito
che il ricorso alla legge 30 può avvenire esclusivamente attraverso un accordo
sindacale preventivo, che può essere fatto sia a livello di gruppo che delle
Rsu di stabilimento. 2. Sul capitolo importantissimo relativo agli organici, agli appalti e alla sicurezza l’azienda si è dichiarata disponibile a definire impegni che: a) per gli organici, a fronte di nuove commesse che aumentino i carichi di lavoro, ristabiliscano il giusto equilibrio tra le risorse interne e il ricorso al lavoro in appalto; b) introducano nuove regole per ridurre la frammentazione e garantire che tutte le ditte di appalto che entrano a lavorare in Fincantieri possiedano alcuni requisiti fondamentali (per numero di addetti e capitale sociale versato); c) garantiscano finalmente a tutti i lavoratori delle terze ditte un sistema di timbrature, attraverso il quale essi possano avere una certificazione dell’orario di lavoro; d)
prevedano la definizione con le autorità competenti di uno specifico
protocollo di legalità per i grandi cantieri del cruise. 3. Rimangono ancora lontane le posizioni sulla questione del salario, in particolare sul premio di produttività. L’azienda conferma la disponibilità a consolidare una parte significativa del vecchio premio e propone l’introduzione di un nuovo parametro, per misurare l’incremento di produttività stabilimento per stabilimento, che dovrebbe consentire ai lavoratori di tutti i cantieri di avere aumenti di salario fresco effettivamente raggiungibili. Ma insiste anche sul mantenimento della vecchia scala, che avrebbe invece l’effetto di riprodurre i problemi e gli elementi negativi riscontrati in questi anni e rendere il premio di produttività ancora più complicato e meno trasparente di prima per ogni lavoratore. |