Riprendiamoci il contratto/65FIOM NEWSA cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantierilunedì 29 marzo 2004
Mercoledì e giovedì due giorni di trattativa con Fincantieri Un incontro decisivo per capire se ci sono le condizioni per fare l’accordo L’incontro
in programma questa settimana ha una importanza cruciale per la vertenza
Fincantieri: la sessione di due giorni di trattativa deve infatti chiarire se
esistono o no le condizioni per andare a una stretta conclusiva. Il
coordinamento nazionale Fiom del gruppo si è riunito, martedì scorso, per
compiere una valutazione più fredda e approfondita, anche alla luce
dell’andamento dello sciopero e delle assemblee del 22 marzo. La Fiom ha
proclamato quell’iniziativa per due ragioni: -
dare
una risposta immediata all’offensiva di Fincantieri sulla legge 30; - chiedere
un’accelerazione della trattativa e una rapida conclusione positiva. Ancora
una volta la risposta dei lavoratori è stata forte e chiara. Se Fincantieri
insiste sul ricorso alla legge 30, addirittura nelle sue parti peggiori (come il
lavoro somministrato), che porterebbe nuova precarietà nei cantieri, la nostra
risposta sarà durissima. Se,
invece, l’azienda rimuove questo macigno, buttato improvvisamente sul tavolo
nell’ultimo incontro, e accetta di demandare questa materia alla
contrattazione con le Rsu, allora la trattativa potrebbe sbloccarsi e affrontare
con determinazione gli ostacoli che ancora ci separano da un possibile accordo. Il
negoziato che si è svolto finora ha evidenziato che, pur in presenza di
aperture significative da parte aziendale, le posizioni sono ancora distanti su
altri punti importanti (organici, appalti, salario). Ma queste distanze possono
essere più agevolmente accorciate attraverso un confronto nel merito, perché
non hanno la stessa portata e la stessa natura di quelle sulla legge 30, che è
un terreno di scontro. La Fiom, del resto, ha avuto dai lavoratori un mandato
preciso: l’accordo deve ridurre la precarietà esistente oggi nei cantieri
navali, non aumentarla! E, quindi, un accordo che introduce nuove forme di
precarietà, anche se in misura all’inizio limitata, non si può fare! Siamo
perciò di fronte a un bivio, a uno snodo decisivo della vertenza. La
delegazione della Fiom al tavolo della trattativa, che è composta dai
rappresentanti delle strutture e di tutte le unità produttive di Fincantieri,
del Ce.Te.Na e di Isotta Fraschini, sfrutterà a fondo questi due giorni per
vedere se è possibile sbloccare il negoziato. Dall’esito di questa verifica
dipenderà anche la qualità e l’intensità dell’iniziativa di lotta che
proporremo ai lavoratori. E’ l’azienda che deve scegliere se riaccendere il
conflitto o se aprire la strada a un accordo che è nelle legittime aspettative
di tutti i lavoratori del gruppo. |