Riprendiamoci il contratto/53FIOM NEWSA cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantierireferendum
pre-contratto e vertenza aziendale Roma, 15 dicembre 2003 La
Fiom invia alla Fincantieri la piattaforma approvata
dai lavoratori
documento del
coordinamento Fiom gruppo Fincantieri Il
tentativo di isolare e sconfiggere la Fiom ha subito una netta battuta
d’arresto. Il responso del referendum del 10 e 11 dicembre è
incontrovertibile. La maggioranza assoluta dei lavoratori Fincantieri e Isotta
Fraschini ha approvato la piattaforma Fiom per il rinnovo del contratto
integrativo aziendale. Il
referendum indetto dalla Fiom è stato assolutamente regolare e i suoi risultati
sono verificabili: ad ogni voto espresso, in modo libero e segreto, corrisponde
una firma sui tabulati aziendali. Per certificare definitivamente la veridicità
del risultato, le commissioni elettorali depositeranno i tabulati con le firme
presso uno studio legale. La
quantità di voti favorevoli dimostra che il consenso dei lavoratori alle
proposte della Fiom continua a crescere e ha raggiunto dimensioni eccezionali.
Del resto, questo consenso è stato ripetutamente confermato dalla
partecipazione agli scioperi per il pre-contratto, compreso quello del 12
dicembre. Il
voto dei lavoratori conferisce al coordinamento nazionale Fiom il pieno mandato
a unificare in una sola vertenza gli obiettivi del pre-contratto e quelli del
contratto integrativo. Si conferma così che non esiste contrapposizione tra la
lotta per riconquistare il contratto nazionale e la contrattazione di secondo
livello. Nelle
scorse settimane la direzione della Fincantieri ha aperto un confronto ma, dopo
aver ottenuto dalla segreteria generale della Fiom la disponibilità ad una
soluzione, ha fatto passi indietro presentando una proposta che è fatta solo
per far fallire la trattativa. Tutto ciò determina una fase nuova nelle
relazioni sindacali in Fincantieri: nulla sarà come prima. A gennaio la Fiom terrà una tornata di assemblee in tutti gli stabilimenti per informare i lavoratori sulla proposta di Fincantieri e discutere le necessarie risposte. Successivamente, il coordinamento nazionale Fiom del gruppo si riunirà per decidere l’intensificazione delle iniziative di lotta. In tutti i casi, in base al mandato democratico del referendum, il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri invia alla controparte il testo della piattaforma e chiede all’azienda l’apertura immediata di un tavolo di trattativa su tutti i temi contenuti nella piattaforma legittimata dal voto dei lavoratori. Il
coordinamento conferma che per il pre-contratto i punti centrali restano: un
aumento salariale certo che impedisca la riduzione del salario reale e i temi
relativi alla precarietà, alla legge 30 e al decreto 66 sugli orari di lavoro. Per
il contratto integrativo i punti centrali sono: a)
scelte di assetto societario, carichi di lavoro indispensabili da
acquisire, investimenti e ricerca, riequilibrio degli organici con lo scopo di
salvaguardare unità e integrità del gruppo ma anche il profilo industriale di
Fincantieri contrastando la tendenza alla progressiva terziarizzazione
dell’azienda; b)
l’aumento del salario aziendale e la riduzione della sua variabilità
con opportune modifiche dei meccanismi del premio di risultato mirate a
garantire che la reale produttività del lavoro sia effettivamente ridistribuita
ai salari e agli stipendi; c)
un intervento per combattere precarietà, illegalità, lavoro nero
nell’area degli appalti con l’apertura di una contrattazione di sito che
coinvolga i lavoratori delle terze ditte, anche attraverso un premio di
programma che riconosca il contributo decisivo che i lavoratori degli appalti
danno alla costruzione delle navi. Il
coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri affronterà la trattativa
esclusivamente nell’ambito della piattaforma approvata, rispettando quindi il
mandato ricevuto dal voto dei lavoratori. Inoltre, siccome non si tratta di un
mandato in bianco, il coordinamento garantisce fin da ora che l’accordo
conclusivo della vertenza sarà sottoposto, in qualsiasi caso, al referendum e
sarà considerato valido soltanto dopo l’approvazione da parte dei lavoratori
interessati. Infine,
il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri considera provocatorie e
inaccettabili le accuse contenute nella lettera delle segreterie Fim e Uilm di
Gorizia, relative a presunte intimidazioni che sarebbero state esercitate dalla
Fiom nei confronti del referendum Fim-Uilm. |