Riprendiamoci il contratto/52FIOM NEWSA cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri
La
lezione del referendum Fiom del 10 e 11 dicembre
Tre messaggi
dai lavoratori
1. I
LAVORATORI HANNO SALVATO IL REFERENDUM Il referendum della Fiom ha registrato una partecipazione altissima. Ha votato quasi il 65% dei presenti, il 5,5% in più del referendum Fiom sul pre-contratto del giugno scorso. Non si può fare un raffronto col referendum Fim-Uilm perché l’esito dichiarato non è credibile. I nostri risultati sono certificati e verificabili: ad ogni voto corrisponde una firma sui tabulati aziendali. I lavoratori hanno il merito di avere salvato il referendum, la cui credibilità era stata messa a dura prova dalla spregiudicatezza di Fim e Uilm. Si poteva temere che anche il nostro referendum ne risentisse negativamente: a che serve votare, se il mio voto non conta e se non si rispettano le regole che tutelano libertà e segretezza del voto? I lavoratori non sono caduti nella trappola e hanno risposto all’appello della Fiom riconfermando un dato essenziale: il voto sulle piattaforme e sugli accordi è un loro diritto e non rinunciano ad esercitarlo. 2.
E’ con la Fiom che bisogna fare i conti Il secondo fatto riguarda la rappresentatività dei sindacati. La Fiom non ha mai sostenuto che gli altri non esistono. Gli altri sindacati ci sono e hanno lo stesso diritto di esistere che ha la Fiom. Il punto cruciale è un altro: se esistono tre sindacati, con opinioni e strategie differenti, il solo modo per non finire in una giungla nella quale l’arbitrio sostituisce le regole è riconoscere il principio di maggioranza. Chi non lo fa nega la radice della democrazia, che garantisce anche i diritti delle minoranze, ma non ammette la negazione del principio di maggioranza. Il referendum dice che la Fiom ha il consenso della maggioranza assoluta dei lavoratori Fincantieri e che questo consenso è nettamente aumentato anche negli ultimi sei mesi, nonostante che la Fiom abbia chiesto molto ai lavoratori. Tutti debbono riflettere su questa realtà che esce dalle urne. Prima di tutto la direzione di Fincantieri: la sua linea di isolare la Fiom è stata sconfitta: insistere su quella stessa linea sarebbe una scelta cieca destinata soltanto ad esasperare il conflitto. Con la Fiom bisogna fare i conti. 3.
Referendum, PRE-CONTRATTO e vertenza aziendale Il referendum ha confermato la volontà dei lavoratori di conquistare il pre-contratto e ha approvato la piattaforma Fiom. Questo è un passaggio decisivo perché senza di esso una piattaforma non è valida. Se l’hanno votata vuol dire che i lavoratori sono d’accordo con i contenuti della piattaforma, che ha un’impostazione diversa da quella della Fim e della Uilm. Loro ripetono che si può fare un accordo subito, senza tante storie. Questa è un’illusione, a meno che non si pensi che per fare l’accordo bastano un pò di soldi, magari legati alle presenza, senza rimettere in discussione il meccanismo del premio di produttività e senza affrontare la questione spinosa degli appalti. I lavoratori hanno capito e hanno scelto. Adesso bisogna avere il coraggio di fare una vertenza vera. |