Riprendiamoci il contratto/49

FIOM NEWS

A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri

Si vota la piattaforma Fiom

Un referendum regolare e trasparente

 

Oggi e domani si vota in tutto il gruppo Fincantieri per il referendum sull’ipotesi di piattaforma Fiom per il rinnovo del contratto integrativo.

La Fiom invita tutti i lavoratori a partecipare, a votare sì all’ipotesi di piattaforma, dando così il mandato per l’apertura delle trattative con la controparte. Il rispetto della democrazia sindacale vuole che le piattaforme e gli accordi siano approvati dai lavoratori interessati. Anche i lavoratori in trasferta possono votare, presentandosi ai seggi con il loro tesserino aziendale. Il loro voto sarà conteggiato con quelli dello stabilimento di appartenenza.

 

Il referendum è una cosa seria

  1. La Fiom è impegnata a garantire la regolarità del referendum e quindi a tutelare libertà e segretezza del voto. Si vota solo ai seggi mettendo la propria scheda nell’urna. 
  2. Ogni lavoratore che vota deve apporre la propria firma accanto al suo nome stampato sui tabulati aziendali. Questa procedura rallenta le operazioni di voto – ce ne scusiamo con i lavoratori – ma permette alle commissioni elettorali di certificare il numero dei votanti, essenziale per il raggiungimento del quorum e la validità del referendum.
  3. Domani pomeriggio le commissioni elettorali procederanno all’apertura delle urne e allo spoglio delle schede in pubblico. Chiunque potrà essere presente allo scrutinio dei voti e sarà garantita la trasparenza dell’esito del referendum.
  4. I risultati del referendum saranno resi noti domani sera e affissi nelle bacheche degli stabilimenti venerdì mattina con un comunicato del coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri.

 

Quello di Fim e Uilm no 

Non ci interessa discutere sul risultato annunciato da Fim e Uilm. E’ sufficiente registrare che nessuna di queste regole elementari è stata rispettata nel loro referendum. Le urne sono rimaste aperte per sei giorni, dal 4 al 9 dicembre. In certi casi non è stata neanche istituita una commissione elettorale. Si è fatto votare negli spogliatoi, per telefono, facendo circolare urne mobili negli uffici. Si è impedito qualsiasi controllo sullo scrutinio dei voti, un’operazione che è pubblica in qualsiasi consultazione democratica. Soltanto venti ore dopo la conclusione del voto è stato annunciato il risultato.

I risultati proclamati da Fim e Uilm non sono credibili. Se 4 mila lavoratori fossero davvero andati a votare si sarebbero visti. Oggi ai seggi della Fiom c’è la fila e tutti possono vederla. Nei giorni scorsi non si sono viste file in nessun cantiere.

Fim e Uilm hanno voluto, a qualsiasi costo, accreditare la loro piattaforma e la loro scelta di andare da soli alla contrattazione di secondo livello.

La migliore risposta che i lavoratori possOno dare è la partecipazione al referendum della Fiom

 

10 dicembre 2003