Riprendiamoci il contratto/40

FIOM NEWS

A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri

A proposito della vertenza integrativa per Fim e Uilm non devono votare

ne’ i lavoratori ne’ le rsu la posizione della Fiom

 

I coordinamenti nazionali Fim e Uilm della Fincantieri hanno reso noto un documento nel quale presentano le loro intenzioni in merito al rinnovo dell’accordo integrativo di gruppo, che scade a fine anno. Dal documento si capiscono tre cose:

1. Fim e Uilm hanno alla fine deciso di andare da soli alla contrattazione di secondo livello, dando così seguito alla richiesta di apertura formale della procedura già presentata all’azienda a luglio, con sei mesi di anticipo;

2. Fim-Uilm non sottoporranno la loro piattaforma al voto dei lavoratori con un referendum; i lavoratori verranno informati in assemblea, ma non saranno chiamati a decidere sui contenuti del contratto integrativo;

3. a deliberare la piattaforma sarà invece un’assemblea nazionale dei delegati Fim e Uilm del gruppo Fincantieri. 

Per quanto riguarda i contenuti, il documento cita in modo sommario una serie di punti (politiche e relazioni industriali, organici, inquadramento, appalti, straordinario 6° e 7° livello, sicurezza, assistenza sanitaria integrativa) e specifica soltanto che il costo complessivo della piattaforma sarà di 1.500,00 euro aggiuntivi all’attuale premio di risultato.

 

UN ALTRO ACCORDO AL RIBASSO?

Incredibile ma vero, Fim e Uilm “valutano positivamente, seppure con alcune specificità, la situazione dei carichi di lavoro acquisiti”, non dicono una sola parola sul fatto che l’azienda non ha rispettato l’accordo precedente in alcuni dei suoi punti più qualificanti e avanzano una richiesta salariale troppo bassa. Se si spalmano 1.500 euro su quattro anni senza cambiare i meccanismi (è facile fare i conti) si prefigura un risultato salariale basso e aleatorio.

La Fiom proporrà un aumento molto più consistente, che è necessario per ridistribuire ai lavoratori le quote di produttività che sono invece andate direttamente ad incrementare i profitti di Fincantieri. Inoltre, la Fiom ritiene necessario porre mano a una profonda revisione dei meccanismi del premio di risultato con l’obiettivo, da un lato, di garantire a tutti una maggiore certezza del salario e, dall’altro, di eliminare le differenze tra lavoratori di diversi cantieri. Bisogna ricordarsi che quasi mezzo gruppo non ha praticamente visto una lira dell’accordo precedente!

Ma prima ancora di affrontare i problemi di merito, che avremo tutto il tempo di discutere, la decisione di Fim e Uilm solleva alcune questioni importanti che è bene esaminare.

 

PER FIM E UILM IL PRE-CONTRATTO NON ESISTE, MA I LAVORATORI CHE SCIOPERANO MERITEBBERO MAGGIORE RISPETTO

Con questo annuncio Fim e Uilm hanno definitivamente respinto la proposta che la Fiom aveva avanzato a settembre per verificare la possibilità di costruire insieme la piattaforma. Con un colpo solo, infatti, Fim e Uilm hanno liquidato le due condizioni poste dalla Fiom.

- Fim e Uilm partono con l’integrativo senza tenere in alcun conto il fatto che in Fincantieri è aperta la vertenza per il pre-contratto. Per loro non conta nulla che i lavoratori abbiano approvato con un referendum la piattaforma. Anzi, Fim e Uilm tentano di accelerare proprio mentre scioperi sempre più duri e partecipati stanno mettendo con le spalle al muro Fincantieri, che sarà prima o poi costretta a trattare. La Fiom non ha mai preteso che Fim e Uilm, che hanno firmato l’accordo separato, condividessero la scelta dei pre-contratti. Da organizzazioni sindacali come Fim e Uilm, però, era giusto aspettarsi maggiore rispetto per i lavoratori che stanno scioperando.

- La Fiom aveva chiesto a Fim e Uilm la garanzia che ai lavoratori della Fincantieri fosse consentito di votare sia la piattaforma che, in ogni caso, l’accordo finale. L’assunzione di questo impegno avrebbe impedito il ripetersi nel contratto integrativo aziendale di ciò che è successo nel contratto nazionale. No, alla faccia della democrazia, anche questa volta Fim e Uilm tolgono ai lavoratori il diritto a votare sulla piattaforma e sull’accordo. E fanno un altro strappo alle regole. La piattaforma deve essere approvata dalle Rsu. Infatti, sono le Rsu  ad avere, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, la titolarità della contrattazione di secondo livello. Ed è previsto che le Rsu decidano a maggioranza. Fim e Uilm, siccome nelle Rsu Fincantieri non hanno la maggioranza, faranno esprimere soltanto i loro delegati. Ciò significa che Fim e Uilm sottraggono alle Rsu la titolarità della contrattazione integrativa e si arrogano il diritto di decidere da sole. Alla fine, secondo Fim e Uilm, non devono votare né i lavoratori, né le Rsu.

Tutto ciò viola le regole vigenti ed è inaccettabile. La Fiom non permetterà che anche la vertenza aziendale si traduca in un pretesto per liquidare la democrazia sindacale e per affermare il principio che le organizzazioni sindacali decidono al posto dei lavoratori.

 

CHE COSA FARA’ LA FIOM? DIFENDEREMO I DUE LIVELLI DI CONTRATTAZIONE

Il coordinamento nazionale Fiom ribadisce la priorità del pre-contratto. Dopo lo sciopero generale del 7 novembre faremo ogni sforzo per arrivare a una stretta, ma in tutti i casi non ci fermeremo fino a quando non avremo riconquistato un contratto vero.

Il pre-contratto non sostituisce, però, la contrattazione di secondo livello, così come la contrattazione integrativa non può sostituire il contratto nazionale. La posta in gioco più rilevante nel conflitto aperto con Federmeccanica e Confindustria consiste proprio nel mantenimento di due livelli di contrattazione autonomi.

E, quindi, la Fiom ribadisce la propria intenzione di rinnovare il contratto integrativo aziendale del gruppo Fincantieri. La Fiom, inoltre, non lascerà campo libero alle manovre di Fim e Uilm che intendono presentare una piattaforma molto modesta, senza farla votare né dalle Rsu, né dai lavoratori. Per questi motivi nei prossimi giorni il coordinamento nazionale Fiom avvierà l’elaborazione della piattaforma, dichiarando fin d’ora che questa piattaforma dovrà essere approvata dalle Rsu e, successivamente, sottoposta al voto di tutti i lavoratori del gruppo Fincantieri.

Per un contratto vero, per fermare l’attacco ai diritti, alle pensioni, alla salute e alla dignità del lavoro

 

 Il 7 novembre sciopero generale  di 8 ore E manifestazione a Roma

 

Per tutti i lavoratori del gruppo Fincantieri che parteciperanno alla manifestazione l’appuntamento è in Piazza della Repubblica (Stazione Termini)

 

3 novembre 2003