Riprendiamoci il contratto/39

FIOM NEWS

A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri

 

Fincantieri non vede, non sente, non parla…

ma ieri ha visto e sentito adesso parli !

 

I lavoratori hanno aderito in massa allo sciopero proclamato ieri in tutto il gruppo Fincantieri e all’Isotta Fraschini di Bari dal coordinamento nazionale Fiom. Dall’Adriatico al Tirreno, dal Nord al Sud la giornata di lotta ha paralizzato i cantieri ed è stata caratterizzata da iniziative forti, partecipate, espressione della determinazione dei lavoratori che vogliono il pre-contratto.

La forza dello sciopero ha dato un altro scossone alla traballante posizione di Fincantieri, che rischia di pagare un prezzo alto per arroganza e irresponsabilità. Il comportamento della direzione aziendale, infatti, è sempre più incomprensibile. Fincantieri si ostina a non aprire la trattativa con la Fiom e per questo subisce ondate di scioperi, che stanno mettendo a rischio i programmi produttivi del gruppo. 

E’ una scelta irresponsabile prima di tutto nei confronti dei lavoratori, ma anche verso gli armatori e gli stessi interessi economici di Fincantieri, che è un’azienda di primo piano nel mercato della cantieristica navale. Aziende di questo livello non dovrebbero condannarsi da sole alla difesa ad oltranza del bidone vuoto dell’accordo separato. Non è un caso che molte e importanti imprese multinazionali si comportino in modo più realistico e, quando capiscono che non hanno alternative, firmano il pre-contratto.

Si estendono i pre-contratti. Importante accordo all’Atb di Brescia. Avviate le vertenze alla Beretta e nei grandi gruppi Agusta (Finmeccanica), Alstom e Abb.

Tra gli ultimi accordi il più importante è quello all’Atb di Brescia: aumenti di 120 euro, assunzione per tutti i precari che hanno lavorato più di 8 mesi nell’arco di 24, garanzie sul mantenimento delle clausole di miglior favore del contratto del 1999. In un’altra storica azienda bresciana, la Beretta di Gardone Val Trompia, si è concluso il referendum con l’approvazione della piattaforma.

Dalle navi agli elicotteri: nei giorni scorsi ha votato sì la maggioranza assoluta dei lavoratori del gruppo Agusta (7 stabilimenti in Lombardia, Lazio, Puglia e Campania). La vertenza per il pre-contratto è partita anche nel gruppo Alstom, la multinazionale francese del trasporto ferroviario che ha stabilimenti in Lombardia, in Piemonte e in altre regioni. Entra nel vivo la vertenza nel gruppo Abb, multinazionale svedese con stabilimenti in Lombardia e in varie altre regioni; lunedì si è svolto il primo sciopero che ha registrato un’altissima partecipazione dei lavoratori.

Per un contratto vero, per fermare l’attacco ai diritti, alle pensioni, alla salute e alla dignità del lavoro

 Il 7 novembre sciopero generale di 8 ore e manifestazione a Roma

SENZA DEMOCRAZIA NON C’E’ CONTRATTO