Riprendiamoci il contratto/36FIOM NEWSA cura del
Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri
Il
governo taglia le pensioni e cancella la legge sull’amianto Fincantieri
nega il contratto
ma
fa marcia indietro sugli interinali
La
beffa del governo sull’amianto e la risposta di lotta
Dopo la
bomba delle pensioni, ieri mattina è esploso il caso amianto. Un decreto del
governo ha annullato il diritto ad andare in pensione per 60 mila lavoratori,
tra i quali molti dei cantieri navali. Il governo ha tagliato del 50 per cento
il riconoscimento delle rivalutazioni dei periodi di esposizione per chi è
stato esposto all’amianto più di 10 anni (da 6 a 3 mesi per ogni anno). Sono
oltre 60 mila i lavoratori che vedono così cancellato il loro diritto già
riconosciuto. Tra di essi alcune migliaia avevano già presentato le dimissioni
dalle aziende per poter presentare all’Inps la domanda di prepensionamento.
Adesso rimangono senza lavoro e senza pensione. La segreteria nazionale della Fiom ha reagito con un comunicato chiamando i lavoratori alla lotta per affermare i diritti previdenziali che il governo vuole abbattere. Il riconoscimento della esposizione all’amianto era una scelta di civiltà, che garantiva un risarcimento sociale a coloro che hanno una prospettiva di vita ridotta. Il governo Berlusconi, il “presidente operaio”, pretende di cancellare questa scelta con un tratto di penna. Ma ieri c’è stata una risposta di lotta immediata con scioperi in molte città. La mobilitazione si estenderà nei prossimi giorni. Fincantieri:
sugli interinali indietro tutta!
Precipitosa ritirata della Fincantieri sulla questione degli interinali. Ieri avevamo dato notizia della vera e propria provocazione decisa dall’azienda che, a Monfalcone, aveva assunto due impiegati come interinali. La Fiom aveva immediatamente diffuso un comunicato di protesta chiedendo che i due lavoratori fossero assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ieri l’azienda ha fatto macchina indietro. In un incontro con la Rsu del cantiere la direzione aziendale si è impegnata a trasformare immediatamente i due rapporti di lavoro interinali, uno in un contratto a tempo indeterminato, l’altro in un contratto di formazione-lavoro. FINCANTIERI:
SILENZIO DI TOMBA SUL CONTRATTO La direzione
aziendale continua con la linea del silenzio: nemmeno una parola sul
pre-contratto e sulla richiesta della Fiom di aprire la trattativa. La
Fincantieri che aveva ignorato il risultato del referendum evidentemente ha
deciso di ignorare anche lo sciopero e la manifestazione del 26 settembre. E’
un atteggiamento antidemocratico, che non riconosce la rappresentatività della
Fiom, che nega ai propri dipendenti il diritto a un contratto dignitoso, a
differenza di tante altre aziende che aprono le trattative e firmano i
pre-contratti. Ma questa linea di Fincantieri, che si schiera con i settori più
oltranzisti della Federmeccanica e della Confindustria, è destinata solo a
provocare una drammatizzazione della vertenza. Il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri si riunisce oggi a Roma per esaminare la situazione e decidere un programma di iniziative di lotta adeguate a sbloccare la vertenza e a ottenere il risultato che i lavoratori del gruppo si aspettano.
3 ottobre 2003 |