Riprendiamoci il contratto/29FIOM NEWSA cura del
Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri
L'inflazione
divora i salari Il
coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri ha inviato ieri una
“lettera aperta” all’amministratore delegato della società. “La Fincantieri
ha finora rifiutato qualsiasi dialogo” – scrive la Fiom a Bono –
“Alle nostre ripetute sollecitazioni di sedersi intorno a un tavolo per
cercare una soluzione, l’azienda non si degna neanche più di rispondere. Si
vuole cancellare il fatto che in Fincantieri è aperta una vertenza per il
pre-contratto? E’ una realtà che non si può esorcizzare.” “L’inflazione sta divorando i salari” – continua la lettera – “La richiesta salariale della Fiom, quei 135 euro che sono stati giudicati una rivendicazione assurda, si dimostra assolutamente giusta, anzi persino troppo moderata. Al contrario, dopo solo tre mesi l’accordo separato è già fuori mercato. Se non verrà modificato produrrà un taglio consistente e progressivo dei salari dei metalmeccanici.” La
lettera sottolinea che firmano i pre-contratti “aziende di importanza
nazionale e internazionale, società quotate in Borsa leader nei rispettivi
mercati globali. Firmano anche aziende i cui proprietari ricoprono incarichi di
primo piano in Confindustria. Evidentemente queste aziende hanno ritenuto più
conveniente anche nel loro interesse risolvere il conflitto aperto
con accordi”. “Non si comprende per quale ragione invece Fincantieri,
un’azienda che dovrebbe avere nel suo Dna il riconoscimento della
rappresentatività e della pari dignità di tutte le organizzazioni sindacali,
si ostini a difesa di una linea (gli accordi si fanno con chi ci sta) che è già
entrata in crisi.” Rifiutandosi
di discutere il pre-contratto, insiste la Fiom, “Fincantieri non solo non
riconosce le ragioni della Fiom, ma non riconosce neppure quelle dei suoi
dipendenti. L’azienda chiede collaborazione ai suoi dipendenti, ma nega
loro il diritto ad avere un contratto.” “Noi abbiamo gestito il
conflitto per il pre-contratto nei cantieri con assoluto senso di responsabilità.
Sarebbe veramente singolare se l’azienda scambiasse il nostro senso di
responsabilità per mancanza di determinazione. Se non avremo una risposta, le
forme di agitazione saranno più radicali. Non perché la Fiom abbia qualche
interesse a colpire Fincantieri. La Fiom ha un solo obiettivo: rappresentare
l’interesse dei lavoratori ad avere un contratto nazionale dignitoso. E il
conflitto non si fermerà fino a quando questo risultato non sarà stato
raggiunto”. “La Fiom
sta operando – conclude la lettera – affinché si raggiunga rapidamente un
risultato utile prima di tutto per i lavoratori, ma anche per la stessa azienda.
Ci aspettiamo da Fincantieri un atteggiamento analogo e quindi l’apertura di
un confronto”. La Fiom
invia a Bono anche la premessa del pre-contratto del gruppo Ima di Bologna, il
cui proprietario è vicepresidente della Confindustria del capoluogo emiliano.
“Questo testo – dice la Fiom – dimostra che attraverso il dialogo, fondato
sul riconoscimento della rappresentatività dei soggetti contrattuali, si trova
una strada alternativa al vicolo cieco degli accordi separati”. Roma, 19 settembre 2003 |