Riprendiamoci il contratto/20

FIOM NEWS

A cura del Coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri

 

La Fiom: no a Finmeccanica 2

se si divide Finmeccanica si finirà per dividere anche Fincantieri  

La segreteria nazionale della Fiom ha diffuso un documento su Finmeccanica e Fincantieri che sarà alla base di una assemblea dei delegati Fiom di queste aziende, che si terrà a Roma il 4 ottobre. In questo documento la Fiom definisce la propria posizione sulle prospettive di Finmeccanica e sulla privatizzazione di Fincantieri. La Fiom ha proposto l’ingresso della Fincantieri in Finmeccanica. Ma se dovesse prevalere la tesi di chi punta a una divisione di Finmeccanica, con il raggruppamento delle attività militari (Finmeccanica 1) da un lato, e l’accorpamento in una holding (Finmeccanica 2) delle produzioni civili dall’altro, la collocazione di Fincantieri diventerebbe problematica, sia in un caso che nell’altro. Il mantenimento dell’unità e dell’integrità del gruppo è infatti vitale per salvaguardare la forza industriale di Fincantieri. La presenza duale di produzioni civili e militari è un fattore strategico di questa unità e tale è infatti considerato in tutta Europa. E’ fin troppo evidente che se si sceglie la strada sbagliata della separazione tra civile e militare per Finmeccanica, questa decisione avrebbe un effetto a cascata su Fincantieri, con il risultato di indebolire tutta la cantieristica navale italiana. Per questa ragione la Fiom è contro questa ipotesi.

 

Pre-contratto Fincantieri: il coordinamento Fiom domani a Trieste

Domani mattina, alle 9, il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri è autoconvocato in via Genova, davanti alla sede della direzione generale della società. Il coordinamento Fiom, che non ha ancora ricevuto risposta alla seconda richiesta di incontro, chiederà di essere ricevuto dalla direzione e terrà, subito dopo, una conferenza-stampa. Successivamente, il coordinamento si trasferirà nella sede della Cgil  di Trieste per una importante riunione. A  questo punto è infatti necessario fare il punto sullo stato della vertenza e sulle sue prospettive, definendo il programma di iniziative necessario per rilanciare la vertenza alla riapertura degli stabilimenti, dopo le ferie.

 

Pre-contratti in Italia: siamo a 60 accordi

La campagna nazionale per i pre-contratti, promossa dalla Fiom per riconquistare il contratto nazionale azienda per azienda, ha già coinvolto oltre mille imprese e continua a dare risultati. Nel giro di poche settimane sono già una sessantina gli accordi firmati anche in aziende importanti come, ad esempio, la Caterpillar di Bologna. La cosa più significativa è che tutti gli accordi fin qui realizzati contengono tutti i punti chiave della piattaforma dei pre-contratti: il riconoscimento dell’ultrattività del contratto del ’99, la trasformazione in tempi definiti di tutti i contratti atipici in contratti a tempo indeterminato, un aumento salariale intorno ai 120 euro.

Si aprirà a settembre una vertenza per il pre-contratto anche in Wartsila Italia (lo stabilimento di Trieste e la rete delle Basi). Il coordinamento nazionale Fiom del gruppo ha infatti deciso ieri di lanciare questa proposta, che verrà discussa dopo le ferie nelle assemblee e sottoposta al voto dei lavoratori in un referendum.