Dichiarazione di Sandro Bianchi

coordinatore nazionale Fiom della cantieristica navale

Un comunicato di Fim e Uilm nazionali sostiene che “il responsabile Fiom della Fincantieri ha chiuso ogni possibilità di esplorare e costruire un percorso comune nell’interesse dei lavoratori”. Tutto ciò è falso. Il 3 dicembre ho incontrato i coordinatori nazionali di Fim e Uilm ai quali ho illustrato la nostra proposta:

  1. convocare l’assemblea nazionale delle Rsu Fincantieri;
  2. l’assemblea Rsu, esercitando una sua legittima facoltà, decide sulla piattaforma e sul referendum in entrata e in uscita.

I coordinatori Fim e Uilm hanno risposto che si poteva fare l’assemblea, ma non si poteva decidere sul referendum in uscita. Qualsiasi decisione su questo punto si doveva rinviare al momento dell’accordo.

Ci siamo lasciati con l’intesa che ne avremmo riparlato ancora il giorno dopo. Ma la mattina dopo, mentre i coordinamenti nazionali Fim e Uilm erano ancora riuniti, era già affisso nelle bacheche un comunicato che indiceva il referendum separato. In un cantiere si era già cominciato a votare. Evidentemente, era già tutto deciso fin dalla sera prima.

È chiaro che Fim e Uilm hanno preferito scegliere un percorso alternativo a quello proposto dalla Fiom. Sostenere il contrario è pura ipocrisia.  

La questione del precontratto non c’entra nulla. Il punto vero di dissenso tra la Fiom, da un lato, e la Fim e la Uilm, dall’altro, è purtroppo sempre lo stesso del contratto nazionale e di tante altre vicende: Fim e Uilm non vogliono garantire ai lavoratori il diritto di voto sugli accordi.

 

Roma, 5 dicembre 2003