STORIE PARTICOLARI


Nel leggere i giornali sono state riprese e riscritte queste «piccole» storie per contribuire a comprenderne il periodo. I fatti sono tratti dagli articoli citati nelle fonti. 
Gli articoli completi sono stati schedati nella Banca dati e possono essere trovati con la ricerca per città, o per giornale e data.

 

La nave dei Costa

Angelo Costa non è solamente il presidente della Confindustria, ma anche presidente della Costa armatori. A Genova succede un fatto curioso: siamo agli inizi di dicembre, la trattativa con l’Intersind è ormai conclusa, mentre la Confindustria non dà cenni di voler firmare.

Un transatlantico di ventimila tonnellate di proprietà dei Costa sta per raggiungere il molo per salpare in direzione del Venezuela con la nave carica di passeggeri. Una decina di elettricisti addetti alle pompe - appartenenti alla categoria dei metalmeccanici e che avrebbero dovuto alzare le saracinesche del bacino - attua uno sciopero improvviso e riesce a paralizzare la motonave. Corre voce che questa azione non si fermerà fino a quando il contratto dei metalmeccanici non verrà firmato, versione che sarà smentita dai sindacati. Costa comunque reagisce nervosamente e chiede la messa in disarmo della nave.

A questo punto entrano in sciopero per solidarietà tutte le altre navi dei Costa presenti nel bacino, soprattutto i rimorchiatori, che paralizzano l’intera l’attività del porto a sostegno dello sciopero. La compagnia navale alla fine accetta di incontrare i sindacati e si mette fine alla vertenza con un buon accordo.

Curiosità nella curiosità: Donat Cattin ha dell’attrito con Angelo Costa su questa questione, una ruggine che uscirà fuori nelle trattative e nella fase finale dopo la firma del contratto.

(Fonte: Corriere della Sera, articoli del 4, 6 e 7 dicembre 69)

 

Radio Unità Operaia

Formando tre numeri di telefono del compartimento di Roma risponde il servizio informazioni unitario di Fim-Fiom-Uilm che, a ogni ora del giorno e della notte, dà le ultime notizie sulla vertenza dei metalmeccanici. Qualcuno l’ha già chiamata Radio Unità Operaia e il suo intento è sia di informare la base con il sistema più rapido possibile di quanto avviene a Roma sull’andamento dei negoziati, sia mantenere un contatto diretto con i lavoratori che prescinda da quanto riportato dalla stampa o dalla Rai-Tv senza manipolazioni o tagli, in polemica con il servizio pubblico.

E’ notizia di questi giorni delle manifestazioni dei metalmeccanici davanti alle sedi della Rai-Tv di Roma e Milano proprio per protestare contro le lacune e la disattenzione della Rai sulle lotte dei lavoratori.

Il servizio informazioni dei tre sindacati – che riceve un notevolissimo numero di chiamate – rimarrà in funzione fino alla conclusione della vertenza contrattuale.

(Fonte: Avvenire, 7 novembre)

 

Le multe antisindacali

La questura di Roma ha inventato un nuovo reato in materia di agitazioni sindacali. Sono stati contravvenzionati e deferiti all'autorità giudiziaria tutti quei lavoratori che hanno preso parte ai cortei sindacali a bordo di automobili.
Le contravvenzioni vengono così motivate: perché alla guida dell'autovettura, in pieno centro cittadino, faceva uso ininterrotto di segnalazioni acustiche, senza alcuna necessità. La multa è di mille lire (uno stipendio medio di un operaio metalmeccanico è di circa 100.000 lire n.d.r) e oltre alla contravvenzione ai lavoratori vengono convocati presso i Commissariati con dei biglietti che portano la generica motivazione «per affari di giustizia».
(Fonte: Paese Sera, 3 dicembre)

 

Solidarietà delle amministrazioni comunali

Durante le dure vertenze contrattuali diversi Comuni, Provincie e Regioni approvano creazioni di fondi di solidarietà, stanziamento di aiuti ai lavoratori in sciopero e provvedimenti a sostegno degli operai e delle loro famiglie, come la tessera dei trasporti gratis a Bologna. Questo provocherà un gran dibattito a livello locale e nazionale fra i favorevoli e i contrari. Le città di cui vengono riportate le notizie di questi provvedimenti sono: Bologna, Terni, Ferrara, Novara, Milano, Venezia, Torino, Livorno, Piombino, Taranto, la Regione Sardegna, la Regione Toscana, le giunte provinciali di Perugia e Firenze. 

L’articolo de Il Mattino riporta la notizia che nel Consiglio comunale di Napoli, Il Pci e il Psi chiedono una serie di immediati provvedimenti a favore dei lavoratori e lo stanziamento di cento milioni per costituire un fondo di solidarietà. La posizione della Dc, variamente condivisa da Pli, Msi e Pdium seppur esprimendo solidarietà ai lavoratori, non ritengono di aderire alla proposta di stanziamento, definendola demagogica. 

Anche il consiglio provinciale di Napoli discute di una proposta analoga partendo da un documento del prof. Antonio Gava. La conclusione del dibattito è degna dei migliori democristiani: in sintesi esprimono solidarietà ai lavoratori scesi giustamente in lotta sia per il rinnovo del contratto che per una globale crescita della società, ma ribadiscono che la solidarietà dell’Amministrazione provinciale si deve manifestare non con atti di pietismo e paternalismo, bensì con un coraggioso impegno al servizio della comunità: niente soldi ma tante buone intenzioni. 

(Fonte: Il Mattino, 27 novembre)