Fiat e indotto. 30 settembre 2002: sciopero in Puglia per tutti i siti produttivi

 

Oggi 19 settembre si è riunito il coordinamento delle Rappresentanze sindacali Fiom Puglia del gruppo Fiat e indotto, alla riunione hanno partecipato Lello Raffo, responsabile nazionale settore auto e Francesco Lacava segretario generale Fiom Puglia.

Dall’esame delle situazioni produttive emerge con forza che la crisi del settore Auto della Fiat, ha ripercussioni negative sulle aziende del gruppo e dell’indotto presenti in Puglia.

Il coordinamento esprime viva preoccupazione:

· Per le sensibili riduzioni di produzione che si stanno verificando nei diversi siti produttivi. Tali riduzioni stanno comportando primi provvedimenti di cassa integrazione e una riduzione occupazionale, perseguita attraverso la non riconferma dei contratti di lavoro a tempo determinato e/o interinale e il mancato tourn-over.

· Per il mancato sviluppo di nuovi prodotti che pure erano stati contrattati e annunciati dalla stessa Fiat precedentemente.

· Per la non definizione d’assetti proprietari di alcune società presenti nel nostro territorio.

· Per il diffondersi di notizie relative all’acquisizione di impianti industriali da parte di General Motors in alcuni Paesi dell’Est, che realizzano produzioni simili a quelle di stabilimenti pugliesi.

Tutto ciò conferma la giustezza delle posizioni della Fiom nazionale di non firmare l’accordo del 24 luglio relativamente agli esuberi, poiché si cancellavano 3500 posti senza dare nessuna garanzia per chi rimane al lavoro. Infatti, in questi giorni si parla di ulteriori migliaia di esuberi diretti, cui bisogna aggiungere, per stessa ammissione della FIAT un numero di esuberi dell’indotto pari ad almeno quattro volte quello dichiarato per i diretti.

La crisi della Fiat è crisi generale e non solo del settore auto, come tra l’altro è stato evidenziato dalla commissione d’indagine parlamentare. E’ crisi finanziaria, ma ha origine nell’assenza di una politica industriale sbagliata: investimenti, per realizzare una penetrazione di mercato, in Paesi il cui mercato di assorbimento si è dimostrato inconsistente, assenza di una politica di innovazione dei prodotti e di ricerca.

La crisi non si supera con interventi di taglio dell’occupazione, con il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e con interventi di vendita dei gioielli di famiglia per far cassa.

La Fiom Puglia, forte dell’accresciuto consenso, sia in termini di iscritti sia di partecipazione alla lotta, dei lavoratori Fiat e condividendo le indicazioni della Fiom Nazionale e del coordinamento nazionale del gruppo, dichiara che lo sciopero indetto si realizzerà in Puglia per tutti i siti produttivi il giorno 30 p.v. Le modalità e le quantità delle ore di sciopero saranno articolate per territorio.

La Fiom Puglia, considera importantissima la campagna sui Diritti della Cgil e pertanto impegna tutta l’organizzazione per la raccolta delle firme contro il “Patto per l’Italia” e per la riuscita dello sciopero generale che è stato indetto per il prossimo mese di ottobre.

Il coordinamento Fiat Puglia inoltre organizzerà il prossimo 24c.m. la raccolta delle firme davanti a tutte le aziende del gruppo.

La Fiat deve elaborare e presentare un nuovo e diverso piano industriale. E’ necessario impedire la liquidazione per pezzi di tutto il settore industriale. Si deve riaprire il tavolo di trattativa con la Fiat e il Governo, poiché è evidente che le misure decise sono insufficienti e non affrontano il dato strutturale.  

Affinché tutto ciò si determini la Fiom Puglia invita tutti i lavoratori del gruppo e dell’indotto a partecipare alle assemblee e allo sciopero.

FIOM PUGLIA

COORDINAMENTO FIOM PUGLIA

19 settembre 2002