Termini Imerese: comunicato sull’incontro con l’Azienda

 

Su richiesta delle Segreteria Nazionali FIM-FIOM-UILM-FISMIC si è tenuto l’incontro con l’Azienda per avere chiarezza e certezze sul futuro occupazionale e produttivo del sito industriale di Termini Imerese.

Nel corso dell’incontro la FIAT ha riconfermato quanto aveva prospettato alle OO.SS. in sede di presentazione del Piano Industriale 2007-2010 a Torino nel novembre 2006, poi ribadito in sede di incontro con il Governo il 19 febbraio 2007: la FIAT non intende chiudere nessuno stabilimento produttivo in Italia e intende far crescere le proprie produzioni nazionali fino ad arrivare a 1.600.000 vetture l’anno. Dentro tale piano lo stabilimento di Termini Imerese deve recuperare il gap negativo in termini di costi aggiuntivi dovuti a problemi infrastrutturali e logistici, all’assenza di un indotto che permetta di operare secondo le logiche produttive dello just-in-time e accrescendo la capacità produttiva dello stabilimento stesso.

Questo implica l’avvio di un piano di investimenti che interessa FIAT, ma deve coinvolgere anche aziende dell’indotto e le istituzioni stesse.

Nel corso dell’incontro la FIAT ha prospettato, come alternativa che non vogliamo assolutamente percorrere, che se non vengono raggiunti questi standard produttivi per lo stabilimento di Termini Imerese verrà comunque mantenuta l’attività produttiva nello stabilimento stesso senza l’auspicato sviluppo occupazionale e produttivo.

A detta della FIAT è necessario pertanto, aprire un negoziato che riguardi le condizioni di competitività dello Stabilimento, a partire dal maggiore utilizzo degli impianti.

FIM-FIOM-UILM-FISMIC hanno ribadito la necessità che si arrivi in tempi rapidi a definire un quadro complessivo che dia certezze occupazionali per il futuro dello stabilimento, dichiarandosi fin d’ora disponibili ad aprire un confronto a tutto campo che però escluda il ricorso al peggioramento delle condizioni di lavoro e all’introduzione di forme di precarietà e di sotto salario per i lavoratori di Termini Imerese e, soprattutto, per i giovani che dovranno essere coinvolti nel processo di nuova occupazione.

FIM-FIOM-UILM-FISMIC ritengono che la lotta dei lavoratori per la salvaguardia dell’impianto siciliano debba ora trovare le risposte positive che essi hanno dimostrato di meritare con l’impegno profuso in questi anni. A nostro avviso deve aprirsi una fase di sviluppo dello stabilimento, che preveda la sua strategicità nel campo della produzione dell’automobile in Italia e l’assegnazione allo stabilimento di nuovi modelli che diano prospettive occupazionali e produttive chiare e individuate fin d’ora.

Per quanto riguarda le richieste dell’Azienda di garantire un maggiore utilizzo degli impianti e l’abbattimento dei costi aggiuntivi che gravano sulle produzioni attuali dello stabilimento, FIM-FIOM-UILM-FISMIC si sono dichiarate fin d’ora disponibili ad aprire un negoziato a tutto campo che escluda maggiore precarietà e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

Nei prossimi giorni si aprirà la fase negoziale e FIM-FIOM-UILM-FISMIC chiamano tutti i lavoratori al massimo della compattezza e della partecipazione, perché crediamo che siamo  giunti, dopo una lunga e dura lotta per impedire la chiusura  dello stabilimento, ad uno snodo molto importante per il futuro occupazionale e produttivo del sito di Termini Imerese.

 

Fim, Fiom, Uilm, Fismic nazionali

Roma, 26  novembre  2007