Melfi: Sentenza del tribunale condanna la
Fiat per comportamento antisindacale. Immediato reintegro al lavoro per i tre
lavoratori (di cui due delegati della Fiom) ingiustamente licenziati con
l'accusa di sabotaggio. Dichiarazione di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom E' con grande soddisfazione che apprendiamo della sentenza del tribunale di Melfi, che condanna la Fiat per comportamento antisindacale, che ordina l'immediato reintegro al lavoro per i tre lavoratori (di cui due delegati della Fiom) ingiustamente licenziati con l'accusa di sabotaggio. Giustizia è fatta applicando lo Statuto dei diritti dei lavoratori e grazie ad una Magistratura indipendente che si è basata sui fatti realmente accaduti. Ci auguriamo che la Fiat valuti tutto ciò con molta attenzione, perché pensare di uscire dalla crisi cancellando il Contratto nazionale, le Leggi e la Costituzione porta solo fuori strada e non risolve nessun problema. La Fiom conferma la disponibilità a riaprire un vero negoziato su tutti i temi aperti con la Fiat, che ricerchi le soluzioni nel rispetto del Contratto nazionale, delle Leggi e della Costituzione. E' fuorviante pensare che i problemi si possono risolvere con la cosiddetta “Newco” a Pomigliano e con le deroghe al Contratto nazionale, sarebbe utile che anche Fim e Uilm se ne rendessero conto. La contrattazione collettiva è una risorsa anche per ricercare soluzioni innovative tra le parti, se diventa una reale mediazione tra i diversi interessi del lavoro e dell'impresa. Per uscire dalla crisi il lavoro deve diventare interesse generale per il Paese, ricercando un nuovo e ambientalmente sostenibile modello di sviluppo. Per questo essere a Roma il 16 ottobre alla Manifestazione nazionale dei metalmeccanici per il lavoro, la democrazia, la legalità ed un vero contratto nazionale significa essere dalla parte giusta: quella del Lavoro e della Giustizia sociale. Fiom nazionale Melfi, 10 agosto 2010 |