Comunicato sindacale per Iveco

 

Si è tenuta a Mantova, il 23 giugno 2004, il coordinamento nazionale Iveco per discutere del gruppo Iveco e delle singole realtà italiane.

Erano presenti le strutture e i compagni di Torino, Brescia e Suzzara e i compagni dell’ex Aifo di Milano. Erano, invece assenti, per vari motivi, i compagni di Foggia e di Grottaminarda (Avellino).

Si è discusso dei problemi derivanti dagli assetti industriali, anche rispetto ad informazioni non ufficiali circolanti all’interno degli stabilimenti, sia per quanto riguarda il veicolo pesante e le sue allocazioni tra Brescia, Madrid (Valladolid) e Uhlm (Germania) che per quanto riguarda le prospettive del leggero (Suzzara) e dello sviluppo dei motori e dei cambi (Torino e Foggia).

Si è, inoltre, discusso della necessità di dare corso alle iniziative di lotta per riconquistare un livello salariale, professionale e aziendale, fermo ormai da 4 anni, che sia adeguato alle esigenze che oggi i lavoratori sentono in maniera rilevante.

Diventa sempre più evidente che il non raggiungimento di un livello salariale adeguato nel Contratto nazionale, oggi pesa notevolmente sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie, se a ciò aggiungiamo che il contratto aziendale è fermo da 4 anni, il quadro di riferimento per le rivendicazioni salariali diventa sempre più pressante e indispensabile da praticare.

A tutto questo si aggiunge l’accentuarsi di un livello di precarietà nelle assunzioni che determina, all’interno delle fabbriche, situazioni paradossali quali quello di un continuo utilizzo di forme di assunzione di lavoratori precari, contratti a termine interinali, che creano disfunzioni organizzative e gravi carenze nella gestione quotidiana della vita in azienda. Inoltre tutto ciò viene accentuato dai continui tentativi dell’azienda di introdurre forme ulteriori di tagli dei tempi di esecuzione e di aumento delle prestazioni lavorative, intaccando quindi anche pesantemente la salute dei lavoratori con il loro sfruttamento intensivo e ripetuto.

Tutto ciò è intollerabile e pertanto è necessario dare corso alle iniziative di lotta che permettano di interrompere questa perversa spirale di aumento dell’intensità di sfruttamento con una riduzione effettiva del potere d’acquisto del salario dei lavoratori, all’Iveco.

Pertanto è indispensabile che su questi temi si dia corso ad iniziative di lotta per far cambiare l’atteggiamento della Direzione Iveco, e per ottenere per i lavoratori, il riconoscimento delle loro prestazioni.

Su questi temi verificheremo con Fim e Uilm la possibilità di raggiungere una unitarietà rivendicativa da presentare alle direzioni ove questo non sia già stato fatto.

  il Coordinamento nazionale Iveco

la Fiom nazionale

 

Roma, 2 luglio 2004