Alfa di Arese. Dire no a Fiat non è reato martedì 24 novembre: presidio in provincia

 

Battere la Fiat, costringere la “madre di tutte le imprese” a ritirare i licenziamenti (basta eufemismi: sono licenziamenti i 232 trasferimenti a Torino ordinati dai vertici aziendali) e il decentramento in Piemonte di funzioni presenti ad Arese: è questo l’obiettivo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Alfa che questa mattina hanno manifestato sull’autostrada.

Battere Fiat ma, anche, fa sapere alle istituzioni che non bastano più generici attestati di solidarietà e impegni a parole.

Così domani mattina presidieranno la sede della Provincia di Milano, in Via Vivaio.

Al Presidente Luigi Podestà e all’Assessore all’Industria Paolo Giovanni Del Nero, cui hanno chiesto un incontro, i lavoratori e la Fiom di Milano intendono porre una semplice domanda: cosa intende concretamente fare l’istituzione provinciale per evitare la cancellazione di una esperienza importante come quella dell’Alfa di Arese? Cosa intendono fare per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro e per mantenere ad Arese le funzioni fondamentali per avviare il progetto innovativo del Polo per la mobilità sostenibile, per il quale esistono già studi di fattibilità e risorse stanziate?

Con i licenziamenti, con le dismissioni non si esce dalla crisi.

Le istituzioni devono intervenire: dire no a Fiat non è (ancora) reato.


Milano, 23 novembre 2009