Nasce a Torino la rete sindacale Fiat/Chrysler – Fiat Industrial
I sindacati di Fiat -Chrysler e Fiat industrial si sono incontrati a Torino il 21 e 22 giugno, presso la sede del Centro di Formazione dell'OIT, su iniziativa della FISM. L'incontro aveva come obiettivo quello della creazione di una rete sindacale mondiale, secondo le decisioni del Programma di azione uscito dall'ultimo Congresso. Vi hanno partecipato rappresentanti sindacali degli Stati Uniti (con il presidente dell'UAW, Bob King) e di vari paesi europei (Germania, Polonia, Serbia, Francia, Spagna, Repubblica Ceca e Italia).
La rete si incontrerà almeno una volta all'anno, in occasione della riunione del Comitato Aziendale Europeo e per il resto lavorerà soprattutto per via telematica. Importanti paesi, questa volta assenti, come Brasile e Argentina, nomineranno i propri rappresentanti nella rete, il cui coordinamento tecnico è stato affidato ad un rappresentante italo-americano della UAW/Chrysler. La responsabilità politica e i rapporti con la direzione saranno dei sindacati degli Stati Uniti, del Brasile e italiani.
Il compito della rete, come scritto nel documento conclusivo che diventerà un volantino per le fabbriche nel mondo, sarà quello di organizzare lo scambio di informazioni e assumere iniziative di reciproca solidarietà. La sfida dell'efficacia di questo organismo starà nella sua capacità di evitare che la azienda usi i lavoratori gli uni contro gli altri (cosa del resto avvenuta), soprattutto in una fase di crisi, i cui effetti disastrosi sono stati messi in luce soprattutto dagli interventi dei vari paesi europei. In questa fase sono infatti all'ordine del giorno chiusure di stabilimenti, peggioramento delle condizioni di lavoro, pesanti rischi per il lavoro e l'occupazione. Tutti gli interventi europei hanno inoltre sottolineato la difficoltà di realizzare relazioni sindacali basate sul confronto rispettoso e paritario con la direzione del gruppo, caratterizzata da comportamenti unilaterali ed aggressivi.
Valutazioni molto diverse da quelle europee, relativamente alla politica della Fiat, sono state espresse dal sindacato degli Stati Uniti, UAW, che ha visto, con l'operazione Fiat-Chrysler, e grazie alla iniezione di milioni di dollari operata dal governo Obama per salvare l'azienda sull'orlo della bancarotta, un aumento della occupazione e l'inizio di una prospettiva migliore. Rispondendo a una domanda, il rappresentante della UAW responsabile di Chrysler, ha dichiarato che un prezzo molto alto è stato pagato da lavoratori e sindacato, con la forte diminuzione dei salari (il 50% per i nuovi assunti) e la riduzione per tutti di benefici salariali e normativi. La contrattazione collettiva del 2013, dovrà recuperare, secondo UAW, almeno in parte quanto ceduto!
Sono stati decisi i primi passi della rete: inviare una richiesta formale all'Amministratore delegato Sergio Marchionne per chiedere il riconoscimento di un organismo sindacale globale (Consiglio mondiale dei lavoratori) e l'apertura di un tavolo per definire l' Accordo Quadro Internazionale, che dovrebbe impegnare l'Azienda ad estendere i diritti fondamentali di lavoratori e lavoratrici in tutte le unità produttive e nella catena dei fornitori. Questa richiesta, già presentata due anni fa, aveva avuto una risposta negativa da parte della azienda, che aveva definito l'AQI uno strumento “inutile”! Accordi quadro internazionali sono stati già da tempo raggiunti in diverse multi - nazionali del settore auto (Renault, Peugeot, Volkswagen,...).
Nel corso dei prossimi mesi si verificherà quanto la rete sarà in grado di funzionare al proprio interno e se, in rapporto alla Direzione aziendale, riuscirà a ottenere un comportamento aperto alla discussione con i sindacati a livello globale. In sostanza si dovrà verificare se Mr. Marchionne si convincerà, come la neo-nata rete sindacale ha scritto nella lettera che gli verrà inviata, che “Fiat/Chrysler può avere successo solo attraverso la cooperazione tra direzione e lavoratori a livello nazionale, regionale e globale”!
4 luglio 2011