Comunicato sindacale

 

Il 7 gennaio si è riunito a Termini Imerese l’Esecutivo del Coordinamento nazionale del Gruppo Fiat per esaminare la situazione dopo la presentazione del Piano Industriale nell’incontro del 22 dicembre a Palazzo Chigi.

La Fiom ribadisce il giudizio complessivamente negativo sul Piano, poiché per l’insieme dei Settori (auto, veicoli commerciali e industriali, macchine agricole e movimento terra, motori e componentistica) non prevede condizioni di sviluppo.

Inoltre la decisione di Fiat di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese, che si somma agli annunci di cessazione di Arese e di Imola, è inaccettabile e svela la volontà del Gruppo di ridurre la produzione di autoveicoli in Italia, con pesanti ricadute occupazionali su tutta la filiera produttiva e la componentistica.

La Fiom denuncia, nello stesso tempo, il comportamento della Fiat che sta affrontando la crisi senza assumersi alcuna responsabilità sociale: continuando a cacciare i lavoratori precari (ultimi in ordine di tempo a Pomigliano e nella logistica), non integrando sotto alcuna forma il trattamento di Cig, volendo ancora ridurre il Premio di Risultato, ricorrendo sistematicamente a una gestione unilaterale della forza lavoro e delle stesse libertà sindacali.

La Fiom ritiene urgente sostenere, con la mobilitazione nazionale dei lavoratori di tutto il Gruppo, il confronto per i diversi settori della Fiat, a partire dall’Auto, e sull’adeguamento degli ammortizzatori sociali, presso la Presidenza del Consiglio.

La Fiom proporrà e discuterà delle necessarie iniziative di lotta nella riunione unitaria delle Segreterie Fim, Fiom, Uilm e Fismic, fissata per il 14 gennaio.

Nel caso di Termini Imerese, la Fiom appoggerà tutte le iniziative che saranno decise territorialmente con il confronto e il consenso dei lavoratori.

 

Esecutivo coordinamento nazionale Gruppo Fiat

 

Termini Imerese, 7 gennaio 2010