Dichiarazione
di Gianni Rinaldini, in merito all’incontro del 3 agosto a Palazzo Chigi
con . Comunicato
Fiom su incontro Governo e Fiat 3 agosto 2005 E’
importante che Siamo
in questo modo all’apertura di un confronto impegnativo che proseguirà
a settembre in sede ministeriale. Perché
ciò avvenga nell’assoluta trasparenza è necessario che 1.
E’
stato importante la presentazione del piano anche alla luce del fatto che
con il convertendo nel mese di settembre entrano in gioco gli assetti
proprietari del gruppo Fiat, e ciò ha un rapporto diretto con la vivacità
dei titoli Fiat di queste ultime settimane. 2.
Non
siamo di fronte, da parte della Fiat Auto, ad un piano di rilancio
compiuto poiché questo è legato agli assetti proprietari ed alle
alleanze internazionali in grado di dare un futuro al gruppo Fiat. La
previsione per il 2008 di una capacità produttiva che passa a 1.346.000
vetture a 1.125.000 vetture evidenzia ulteriormente il problema. Inoltre
è necessario conoscere le previsioni della produzione di vetture Fiat in
ambito mondiale. 3.
Nel
piano vi sono elementi di novità da valutare attentamente che vanno dalla
linea di produzione della Grande
Punto a Mirafiori e dell’accordo con le istituzioni Piemontesi,
all’anticipo della Nuova Stilo a Cassino; alla previsione del nuovo
motore eco-compatibile. 4.
Nello
stesso tempo rimane indefinito, perché non chiarito, il futuro di Arese,
la situazione dell’Indotto, che rimane assolutamente drammatico,
il futuro di Termini Imerese che senza la prospettiva di un nuovo modello
non ha certezze credibili a partire dal 2008. 5.
Soltanto
un reale confronto di merito ravvicinato può permettere di capire il
rapporto che si determina tra il piano annunciato e la situazione concreta
dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiat e della filiera dell’Auto. 6.
Ribadiamo
la nostra disponibilità ad affrontare i problemi relativi
all’organizzazione del lavoro che contemplano ovviamente le esigenze
produttive ma anche le condizioni vita
dei lavoratori e delle lavoratrici sul posto di lavoro. Ambedue gli
aspetti hanno pari dignità nell’ambito di un vero negoziato. Per questo
è inaccettabile che a Melfi 7.
E’
necessario che il governo sia parte attiva del confronto per la ovvia
considerazione che lo ha già fatto, dai contratti di programma al ruolo
che istituzioni locali e regionali stanno svolgendo, ma soprattutto perché
l’oggetto del confronto è il futuro di un intero settore industriale
decisivo per l’intero Paese, e ciò richiede una scelta e un intervento
pubblico finalizzato a progetti di mobilità sostenibile. A
partire da queste prime valutazioni
Fiom
nazionale Roma, 4
agosto 2005 |