Comunicato sindacale Fiom. Coordinamento nazionale Iveco

 

Il coordinamento nazionale del settore Iveco si è riunito il 17 febbraio 2005 a Torino con la presenza dei responsabili nazionali di Fim- Fiom-Uilm e Fismic, dei delegati degli stabilimenti di Torino, Milano, Brescia, Suzzara e Foggia, delle segreterie dei territori interessati.

Il coordinamento, convocato unitariamente per verificare la possibilità di una vertenza di settore Iveco con al centro i temi delle prospettive, del salario, del lavoro precario e delle condizioni di lavoro, si è svolto e si è concluso senza raggiungere una posizione unitaria sul tema della vertenza aziendale per tutti gli stabilimenti Iveco.

Le posizioni sindacali sono oggi distanti:

- Fismic e Uilm sostengono che è necessario avviare un percorso per la vertenza di tutto il gruppo Fiat con la definizione di una nuova piattaforma di gruppo da negoziare dopo il rinnovo del contratto nazionale,

- Fim sostiene la necessità di definire una nuova piattaforma di settore Iveco da negoziare dopo il rinnovo del contratto nazionale,

- La Fiom chiede di riprendere il negoziato con l’azienda da subito sulla base della piattaforma unitaria già presentata nel 2000, di sostenere la richiesta del tavolo di trattativa con il ricorso a iniziative sindacali nei singoli stabilimenti, a partire dagli scioperi già proclamati unitariamente per il settore auto, e con il blocco del lavoro straordinario.

La posizione della Fiom è l’unica che risponde in termini concreti all’esigenza in Iveco di risposte ai singoli stabilimenti e ai lavoratori sui temi delle prospettive, della precarietà e del salario, fermo in Iveco dalla scadenza del contratto aziendale in Fiat nel 1999.

- La situazione dell’auto, con il massiccio ricorso alla cassa integrazione e con l’assenza allo stato attuale di un piano industriale che offra prospettive a tutti gli stabilimenti, non cambia; l’accordo fatto da Fiat con General Motors definisce economicamente un contenzioso, non affronta il problema delle quote di mercato che si riducono e della mancanza di nuovi modelli, non risolve il problema finanziario che rimane in tutta la sua gravità.

- Non è credibile oggi in Fiat un confronto sulle prospettive del settore Iveco senza una piattaforma in campo, sostenuta dalle iniziative sindacali e sulla quale chiedere il confronto all’azienda.

- Subordinare questa discussione ai tempi del rinnovo contrattuale e definire una nuova piattaforma cancellando la piattaforma unitaria del 2000 significa non affrontare in tempi utili con Fiat la discussione sulle prospettive, non rispondere alla richiesta di salario e di incertezza per il lavoro precario.

Per questi motivi la Fiom aprirà un confronto con i lavoratori in tutti gli stabilimenti e proporrà a tutti le richieste unitarie della piattaforma del 2000. Inoltre la Fiom propone alle altre organizzazioni sindacali di dare continuità alla vertenza aperta con la piattaforma presentata nel 2000, con le iniziative di lotta, proponendo queste posizioni al confronto con i lavoratori in tutti gli stabilimenti.

 

la Fiom nazionale

 

Roma, 22 febbraio 2005