Dichiarazione di Giorgio Cremaschi sulla Eaton di Monfalcone

 

La multinazionale Eaton sta avendo, nei confronti dello stabilimento di Monfalcone, un comportamento gravissimo, che va stigmatizzato profondamente.

Nel gruppo Eaton da tempo è in corso una vertenza aziendale simile a quella che ha avuto positiva soluzione nella Fincantieri. A Monfalcone l’azienda, dopo aver dato iniziale disponibilità a chiudere la vertenza, ha rotto ogni trattativa e minacciato la chiusura dello stabilimento. O siamo di fronte a una grave crisi del gruppo, che viene strumentalizzata per fini antisindacali, o a una manovra strumentale incomprensibile e inaccettabile, che viola le più elementari norme delle relazioni sindacali. In entrambi i casi è giunto il momento che sia fatta piena luce sulle reali intenzioni della multinazionale Eaton.

Se vi sono problemi nello stabilimento, questi sicuramente non possono essere nati negli ultimi giorni ed evidentemente sono stati a lungo taciuti e mascherati. Se questi problemi non ci sono, allora siamo di fronte a un comportamento antisindacale che merita la condanna delle istituzioni e dell’opinione pubblica.

In ogni caso la Fiom non intende accettare che simili pratiche prendano terreno nelle nostre realtà industriali. Se l’azienda non si presenterà all’incontro previsto in provincia, come ha minacciato di fare, e non accetterà di discutere seriamente dei problemi sindacali e del futuro dello stabilimento, la Fiom nazionale assumerà direttamente la gestione della vertenza chiamando tutto il gruppo alla solidarietà con i lavoratori di Monfalcone e organizzando le adeguate iniziative di mobilitazione e di lotta. Per il 30 di agosto, alla ripresa postferiale, sarà convocato a Monfalcone il coordinamento di gruppo.

La Fiom nazionale chiede alle istituzioni e all’opinione pubblica locale di sostenere i lavoratori della Eaton di Monfalcone nelle loro rivendicazioni sindacali e nel loro impegno per far sì che lo stabilimento Eaton non sia sottoposto alle continue minacce della proprietà. La vicenda Eaton è un banco di prova per i comportamenti delle multinazionali nel nostro paese, scelte spregiudicate e prive di rispetto per il territorio, le aziende e i lavoratori sono inammissibili e verranno respinte.

 

Roma, 20 luglio 2004