La Fiat si prepara a chiudere Mirafiori, smobilita Arese, e Termini Imerese resta incerto Si
sono tenuti a Torino il 16 ottobre 2003 presso l’Unione Industriale gli
incontri con le Direzioni di Fiat Auto e Cnh. Le
aziende hanno illustrato i piani industriali delle rispettive aziende nei
singoli stabilimenti e le conseguenze di questo stato di cose è: · La Fiat Auto ha dichiarato che le produzioni della Punto spariranno da Mirafiori e si attesteranno in altri stabilimenti (Melfi e Termini Imerese), come pure la New Large che verrà prodotta a Cassino. · Le nuove missioni per Mirafiori sarebbero le monovolume e la fascia alta della produzione Fiat per un totale di 940 vetture/giorno nel 2006. Tutto questo significa per Mirafiori il passaggio da una vettura consolidata sul mercato, come la Punto, a ipotesi di conquiste di quote di mercato nel momento in cui si registra l’esatto contrario sia in Italia che in Europa, da parte di Fiat. · Per Cassino ci si dovrebbe attestare con le nuove produzioni (compresa la New Large) a 1.100 vetture nel 2006 dopo un passaggio doloroso sia nel 2004 che nel 2005. · Per Termini Imerese si avrà la nuova Punto con 500 vetture/giorno prodotte. · Per Pomigliano prosegue la produzione di gamma C – D di n° 147 di 156 e gamma di modelli collegati per un totale di 1.000 vetture giorno. · Per Melfi la produzione di Punto e Lancia Y con1.600 vetture/giorno nel 2006. · Per Sevel prosegue la produzione Ducato con 835 vetture/giorno nel 2006.. ·
Per Arese, al momento, non vi sono soluzioni per i 490 lavoratori
che all’8 dicembre non hanno i requisiti all’aggancio della pensione con la
mobilità. Il
giudizio che diamo su questa comunicazione aziendale è gravissimo perché di
fatto pone le premesse, salvo miracoli, per lo smantellamento dello stabilimento
di Mirafiori, chiude definitivamente Arese e per Termini Imerese i volumi sono
incerti.
Pertanto
chiederemo una revisione di questo progetto e nuovi modelli che permettano di
saturare la forza lavoro occupata a Mirafiori, e nuovi progetti per Arese e
maggiore sicurezza per Termini Imerese. Nel
pomeriggio vi è stato l’incontro con la Cnh. (Case-New Holland) che ha
illustrato il programma industriale della macchine agricole e per l’edilizia
in Italia e nel mondo. Mentre per gli stabilimenti di Torino - San Mauro, Imola
e Iesi vi sono prospettive di lavoro con assunzioni di personale, per Lecce si
va in controtendenza. Assistiamo infatti a processi di mobilità con perdite
consistenti di lavoratori occupati che porteranno l’occupazione in questo
stabilimento a 460 addetti contro i 650 attualmente occupati (frutto di una
prima ristrutturazione degli anni ’90 per Lecce) mettendo a rischio la
sopravvivenza dello stabilimento. Fiom
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