Documento conclusivo del Coordinamento nazionale Fiom del Gruppo Fiat

 

Il coordinamento nazionale del Gruppo Fiat, riunitosi a Roma il 9 luglio 2003, ha espresso un giudizio estremamente negativo sul nuovo Piano industriale della Fiat presentato da  Morchio.

Siamo ormai al 4° Piano in 18 mesi, con quasi 30.000 licenziamenti ed una continua erosione delle quote di mercato senza che siano adottate le misure industriali e finanziarie necessarie a rilanciare il più grande Gruppo industriale italiano e a garantire prospettive credibili di sviluppo.

Anche il Piano Morchio, in coerenza con i piani precedenti, prosegue nella riduzione dell’occupazione e della capacità produttiva, scegliendo come via maestra quella della riduzione dei costi, senza stanziare risorse adeguate al rilancio, alla anticipazione ed alla innovazione dei prodotti.

Il Piano dei nuovi modelli per l’auto è rimasto quello del passato e le risorse che l’azienda dichiara di investire nel quadriennio 2003-2006 non prevedono significativi incrementi rispetto agli ultimi 4 anni.

La chiusura dello stabilimento di Arese, l’agonia di Mirafiori utilizzata ormai per meno della metà della sua capacità produttiva, l’assenza di prospettive per Termini Imprese sono il segno di un progressivo smantellamento che rischia di compromettere la tenuta dell’intero sistema industriale dell’automobile fino alle centinaia di aziende dell’indotto.

Il Piano Morchio annuncia anche per gli altri settori industriali del Gruppo Fiat un analogo processo di ristrutturazione, con l’annuncio di oltre 12.000 esuberi e la chiusura di 12 stabilimenti che, cominciando dall’estero, colpiranno l’Iveco, Cnh, la Marelli e Comau con già una prima quota di esuberi anche in Italia. Gli obiettivi del Piano anche in questo caso puntano ad una riduzione dei costi da ottenere con un aumento della saturazione degli impianti che a parità di volumi produttivi annuncia, nei fatti, nuove chiusure ed il peggioramento delle condizioni di lavoro anche in questi comparti del Gruppo.

Intanto la situazione finanziaria resta gravissima. La Banca della Solidarietà e la Società di consulenza PA - Practice Audit hanno presentato al Coordinamento Fiat i risultati della ricerca commissionata dalla Cgil e dalla Fiom sulla situazione della Fiat e i dati testimoniano di una esposizione finanziaria che invece di diminuire aumenta anche nel 1° trimestre 2003. Il risultato negativo del primo trimestre del Gruppo per quasi 700 milioni di Euro annuncia anche per quest’anno un bilancio in rosso per oltre 2 miliardi di Euro incrementando ancora i debiti del Gruppo.

Il Coordinamento della Fiom giudica grave il comportamento delle istituzioni e del governo che dopo l’accordo separato con Fiat del 5 dicembre scorso, continuano ad assecondare comportamenti dell’azienda che rischiano di far perdere all’Italia il controllo dell’ultimo grande gruppo industriale che gli è rimasto, condannando il Paese ad un ruolo marginale e periferico nella produzione industriale.

Per queste ragioni la Fiom si attiverà in tutte le sedi politiche, istituzionali e presso gli organismi di controllo perché sia rimossa la “cortina di silenzio” che grava sulle vicende della Fiat e perché siano messe in campo tutte le azioni necessarie ad impedire il “collasso” del Gruppo Fiat e a fermare, con la ridefinizione degli assetti proprietari che coinvolgano anche attori pubblici e con nuovi investimenti, la deriva di cui è protagonista anche il Piano Morchio.

A sostegno di questo obiettivo il Coordinamento intende aprire una vertenza generale, validata dal voto dei lavoratori in tutti gli stabilimenti, di tutto il gruppo Fiat per conquistare un tavolo di trattativa nazionale con tutti i soggetti coinvolti (istituzionali, finanziari e sociali) che definisca un piano di rilancio che difenda il lavoro e che rilanci l’intero comparto industriale dell’autoveicolo.

Il Coordinamento sostiene le iniziative di sciopero in corso negli stabilimenti a partire da Mirafiori contro il Tmc 2 e impegna tutte le strutture territoriali ad una estensione ed intensificazione dell’iniziativa contro il peggioramento delle condizioni di lavoro determinato dalla introduzione della nuova metrica.

Nei prossimi giorni saranno convocate le riunioni in tutte le strutture dove sono presenti insediamenti Fiat per approfondire questa discussione e definire le iniziative. Nei primi giorni di settembre sarà nuovamente convocato il Coordinamento Nazionale per decidere, le conseguenti iniziative di mobilitazione definendo il percorso e le modalità di coinvolgimento dei lavoratori e di tutti gli stabilimenti attraverso il referendum anche in riferimento all’iniziativa aziendale per il contratto.

 

Coordinamento nazionale della Fiom del Gruppo Fiat

 

Roma, 9 luglio 2003