Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm e Fismic

 

Fiat Spa ha comunicato di aver affidato a due “advisor” l’esame di possibili alleanze o cessioni delle attività di Magneti Marelli, per concentrare la propria attenzione su quello che viene considerato il proprio core business.

Si tratta di una decisione di grande rilevanza, che si inserisce in un processo di riorganizzazione e ridefinizione degli assetti societari e produttivi del gruppo, che si arricchisce di sempre nuovi tasselli, ma la novità di questa operazione consiste nel fatto che non ci si trova più di fronte a un adeguamento nell’ambito di un business specifico, quanto della probabile uscita dalle attività della componentistica.

Tutto questo cambia la fisionomia stessa del processo di terziarizzazione in atto, che vede nella Magneti Marelli una delle società che si sono assunte parti importanti del processo di Outsourcing, direttamente collegate al processo produttivo.

Ma più ancora, questa operazione getta una luce nuova sulle reali conseguenze dell’accordo Fiat General Motors,  le cui implicazioni diventano sempre meno chiare nelle finalità ultime e sulle conseguenze nell’assetto complessivo del gruppo Fiat, considerato che tale operazione potrebbe avere carattere esclusivamente finanziario e non industriale.

Per queste ragioni, nel mentre si contesta alla Magneti Marelli la mancata riconvocazione del comitato di settore da tempo richiesto dalle organizzazioni sindacali, si ritiene urgente riaprire con il gruppo Fiat il confronto sulle implicazioni complessive dell’accordo con General Motors, in ordine sia agli assetti futuri del gruppo, sia alla presenza dello stesso in Italia, sia sulle condizioni di cessione di attività che dovessero ulteriormente sopravvenire; operazioni che devono garantire continuità produttiva, normativa e occupazionale nel nostro paese.

Si ribadisce pertanto la protesta per l’inadeguato livello e tempestività di informazioni su operazioni strategiche di tale portata, che deve essere al più presto colmata anche con il coinvolgimento diretto del governo nazionale e delle istituzioni regionali, per le rilevanti implicazioni che queste scelte societarie possono avere oggi, o in futuro, sull’assetto industriale e occupazionale in Italia.

Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Roma, 30 gennaio 2001