Ordine del giorno del Comitato Direttivo Nazionale della Cgil

 

Il Comitato Direttivo Nazionale della CGIL denuncia la gravità della situazione del Gruppo FIAT, dove si stanno decidendo gli assetti futuri ed il destino del settore auto nel nostro Paese, nella più assoluta mancanza di trasparenza e di confronto con le OO.SS.

La stessa richiesta formulata dalla FIOM, con il sostegno della CGIL, alla FIAT e ai soggetti istituzionali e politici, perché siano rese note le informazioni relative alle condizioni finanziarie, patrimoniali, ed il testo degli accordi esistenti con gli istituti bancari e con la General Motors, non hanno ricevuto alcuna risposta.

Il ruolo della produzione dell’auto, che coinvolge il destino di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici (la Confindustria stima in un milione),  è parte decisiva dell’insieme del sistema industriale del nostro paese, e non può essere considerato un affare di famiglia, con un ruolo del Governo di attivo sostegno e predisposizione alla logica delle dismissioni.

Si conferma in questo modo la scelta compiuta dal Governo e dalla FIAT con la definizione dell’accordo di programma, rifiutato da CGIL-CISL-UIL-FIOM-FIM-UILM, che prevede l’espulsione di migliaia di lavoratori ed un peggioramento delle condizioni lavorative in quanto si assume la situazione dello stabilimento di Melfi, come modello organizzativo e gerarchico da generalizzare.

Il sistema organizzativo di tale realtà, si traduce quotidianamente in atti di intimidazione e discriminatori, attraverso continui provvedimenti disciplinari, fino al recente licenziamento di un delegato sindacale della FIOM. Il cambiamento delle condizioni lavorative a Melfi è un obiettivo da perseguire, anche per affermare un nuovo piano industriale  del Gruppo FIAT.

Nello stesso tempo, la FIAT, con l’attuazione del programma, vuole consolidare un nuovo sistema di relazioni sindacali, che cancella il ruolo e la funzione delle OO.SS. Nazionali e cerca di coinvolgere le rappresentanze sindacali di ogni singola realtà aziendale, nell’applicazione dell’accordo tra FIAT e Governo.

Il Comitato Direttivo della CGIL considera inaccettabile e pericoloso questo percorso e ribadisce la necessità di riaprire il confronto a livello nazionale come già chiesto, per riprendere il confronto teso a ridefinire un nuovo piano industriale.

Tenere unito il tavolo del confronto e del negoziato è indispensabile per respingere il tentativo di isolamento dei singoli stabilimenti, per evitare la frantumazione della vertenza e contemporaneamente affrontare tutte le questioni legate ai 40.000 posti di lavoro dell’indotto. 

 

Roma, 24 febbraio 2003

VOTATO ALL’UNANIMITA’