Raggiunta una ipotesi di accordo alla Scm Group

Dichiarazione di Gianni Scaltriti segretario generale Fiom-Cgil Emilia Romagna e coordinamento Scm group


 

Dopo l’imponente risposta di mobilitazione e di lotta che i lavoratori degli stabilimenti di Rimini hanno messo in campo nei giorni scorsi contro l’accordo separato, ieri, al Ministero del Lavoro è stata raggiunta una Ipotesi di accordo sulla CIGS per ristrutturazione in SCM Group.

E’ una ipotesi di accordo che la delegazione Fiom ha valutato positivamente perché coerente con il mandato che le assemblee dei lavoratori di tutti gli stabilimenti avevano dato al Coordinamento sindacale di Gruppo fin dal settembre scorso.

Nei prossimi giorni si effettuerà la consultazione tramite assemblee e referendum.

L’ipotesi raggiunta è un risultato importante.

Nei contenuti dell’accordo infatti si prevede l’utilizzo della CIGS per riorganizzazione per 24 mesi. L’accordo fissa i criteri per l’individuazione dei lavoratori da sospendere e le modalità di utilizzo della cassa con un rispetto importante delle esigenze personali (volontarietà) in riferimento all’utilizzo della CIGS senza rotazione, della rotazione mensile per gli altri introducendo obblighi di informazione preventiva a fronte di cambiamento dei programmi aziendali.

L’accordo inoltre contiene forme di confronto periodico sullo sviluppo del piano industriale, sul consolidamento di tutti i siti produttivi, sui processi di riqualificazione professionale con particolare riferimento all’andamento occupazionale, e misure di sostegno al reddito (110 euro mensili a coloro che non ruotano) aggiuntive al trattamento di CIGS.

E’ stato battuto chi ha puntato sulla divisione tra Territori e sull’isolamento della Fiom.

Naturalmente è stato decisivo il ruolo svolto dalle Fiom Territoriali, dai delegati, dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo: la loro tenuta anche nei momenti meno semplici di fronte al tentativo sempre presente, fin dall’aprile dell’anno scorso, di separare i cassintegrati dagli altri lavoratori.

Importante è stato anche il ruolo svolto dagli Enti Locali. In tal quadro la Regione Veneto si è distinta per un intervento tardivo, che ha finito per puntare alla separazione tra i vari siti. Gli Enti Locali emiliano romagnoli e marchigiani invece hanno avuto un atteggiamento diverso.

In particolare la Regione Emilia Romagna ha seguito fin da subito la vicenda svolgendo un ruolo attivo e positivo sia in sede ministeriale che in sede regionale. Fino all’ultimo, quando qualche giorno fa, non ha accettato di vedere svuotato e privato di ogni significato l’incontro da Lei promosso tra le parti, annullandolo.

Proprio per questo, la Fiom ritiene che dopo la consultazione in occasione della firma definitiva dell’Accordo al Ministero del Lavoro, la Regione Emilia Romagna debba essere presente, a pieno titolo al tavolo.

Se l’accordo sarà approvato non sarà tutto finito, si aprirà una fase altrettanto importante per i lavoratori che è quella della sua attuazione.

L’iniziativa che ha permesso il raggiungimento dell’ipotesi di accordo dovrà continuare per la sua gestione.

 

Bologna, 15 gennaio 2010