Eaton: comunicato sindacale

 

Non si è concluso in maniera soddisfacente l’incontro svolto ieri 5 luglio, richiesto dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm al Ministro dello Sviluppo Economico on. Pierluigi Bersani  per affrontare l’insieme delle problematiche esistenti nel gruppo EATON, nei diversi siti produttivi e in particolare per verificare la possibilità di rivedere la decisione presa dalla direzione del gruppo di chiudere lo stabilimento di Rivarolo con il conseguente licenziamento di 199 lavoratori.

All’incontro erano presenti per il Ministero dello Sviluppo Economico l’on.Gianfranco Borghini e il dott. Paolo Ruta, la Regione Piemonte , la Direzione Aziendale e solo, le Oo.Ss. nazionali e territoriali piemontesi, con le esclusioni delle Rsu e delle strutture territoriali di Massa e Monfalcone a causa dell’opposizione dell’azienda alla loro presenza.

L’azienda ha riconfermato la necessità dal proprio punto di vista di chiudere lo stabilimento di Rivarolo per dare cosi certezze produttive agli altri stabilimenti, senza fornire elementi a sostegno di questa loro tesi, di conseguenza si è dichiarata non disponibile né a sospendere la procedura di licenziamento dei lavoratori né a garantire nella sede istituzionale dove si svolgeva il confronto il reintegro dei lavoratori o in altre strutture divisionali presenti a Rivarolo o nell’altro stabilimento di Bosconero. L’unica disponibilità che ha dato è quella di una possibile trasformazione della mobilità in Cassa integrazione e un generico impegno a aiutare la riallocazione fuori dell’azienda dei lavoratori. Fim, Fiom, Uilm hanno espresso giudizi articolati sull’atteggiamento aziendale e il Ministero ha preso semplicemente atto della posizione dell’azienda chiedendo un atteggiamento più costruttivo da parte di azienda e Oo.Ss., nel confronto in sede di procedura previsto per lunedì p.v.

La Fiom giudica negativamente l’atteggiamento dell’azienda, che è di assoluta chiusura a qualsiasi ipotesi alternativa al licenziamento dei lavoratori: senza un impegno vero e serio di ricollocare i lavoratori dopo la chiusura dello stabilimento di Rivarolo presso le altre sedi del gruppo anche nell’ipotesi di sostituire alla mobilità la sospensione in Cigs ci troveremmo di fronte nient’altro che a un licenziamento differito nel tempo e senza un effettivo confronto sul piano industriale. Non è affatto vero che con la chiusura di Rivarolo gli altri stabilimenti sarebbero garantiti.

La Fiom giudica nel contempo non positivo l’atteggiamento del Ministero dello Sviluppo Economico, che non ha saputo ho voluto mettere in atto le azioni dovute per far modificare una scelta che non è fondata su nessun stato di crisi presente nel gruppo Eaton e che se realizzata peserà ancora di più nella crisi produttiva e sociale che interessa il territorio del Canavese.

La Fiom chiede ai lavoratori di proseguire nella mobilitazione fino ad arrivare a soluzioni positive sollecitando ancora un volta le istituzioni locali e il Governo ad intervenire per sostenere questa volontà utile a garantire l’occupazione certa per i lavoratori e il mantenimento di una significativa struttura industriale.

 

                                                                                       Fiom nazionale

 

Roma, 6 luglio 2006