Vitrociset: importante patrimonio industriale ed occupazionale per il paese

  

Premessa

Vitrociset è una azienda tecnologicamente avanzata, con una significativa presenza occupazionale (1700 addetti), e nella quale operano professionalità di grande valore.

I campi di attività nei quali è presente, vanno dallo Spazio alla Difesa (logistica militare, gestione poligoni, revisione sistemi difesa a Macchiareddu, ecc.), dall’Ambiente e Territori ai servizi di Manutenzione e Gestione degli impianti di Assistenza al volo (contratto Enav: attività di conduzione tecnica, di manutenzione hardware e software applicativo di sistema).

In particolare quest’ultima attività, negli anni passati gestita in condizione di sostanziale monopolio da parte di Vitrociset, (garantendo un grado di affidabilità medio degli impianti pari al 99,8%), è andata via via ridimensionandosi nel suo valore complessivo; a fronte di tale situazione, allo scopo di ridurre la “dipendenza” dal contratto Enav, Vitrociset ha provveduto a diversificare il proprio core-business, passando da un’incidenza di tale contratto inizialmente pari al 60% del fatturato complessivo all’attuale 35% circa.

Nonostante importanti nuove opportunità acquisite (consorzio S3Log per la fornitura di servizi informatici per la logistica della Difesa; rapporti con Netma; ecc.), e tentativi di diversificazione produttiva, le ricadute derivanti dalla commessa Enav sono tutt’oggi determinanti per l’equilibrio economico ed occupazionale di Vitrociset (attualmente i lavoratori complessivamente dedicati a tale commessa sono circa 700).

Contratto Enav

Il Consiglio di Amministrazione dell’Enav deliberava, in data 28 ottobre 2004, l’indizione di una gara internazionale per l’affidamento dei servizi relativi all’attività di conduzione tecnica e di manutenzione hardware e, contestualmente, decideva di dare il via al progetto di internalizzazione delle attività di manutenzione del software applicativo di sistema; ciò, si afferma nella stessa delibera, “nella prospettiva di assumere in proprio nel breve periodo la gestione di tali attività strategiche”.

A motivazione di tale scelta, Enav porta da una parte la necessità di rispettare quanto da tempo deliberato dalla commissione trasporti della Camera, dall’altra l’esigenza di individuare soluzioni atte a garantire il rispetto dei principi di concorrenza e di trasparenza nelle procedure negoziali.

È comunque indubbio che il black-out intercorso a Linate nel primi giorni dell’ottobre scorso, del cui fatto a tutt’oggi Vitrociset è considerata estranea/non responsabile, abbia determinato una accelerazione delle scelte che da tempo erano in discussione all’interno di Enav e da qui la repentina emissione del bando di gara internazionale (prequalifica) datato 12 novembre 2004.

Alla scadenza del termine fissato da tale bando per la presentazione di offerte o domande di partecipazione, ben 6 società, alcune di queste nazionali, compresa Vitrociset, altre straniere (Ericsson – Svezia, Nats – UK, Thales – Francia), hanno presentato regolare domanda, e pertanto sono state ammesse.

Il prossimo atto dovrebbe essere pertanto l’emissione del bando di gara definitivo.

È opinione delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm che sia necessario – senza per questo voler mettere in discussione l’autonomia e la legittimità delle decisioni assunte dall’ENAV – evitare il rischio che possa essere affidato a gruppi stranieri l’assistenza del controllo del traffico aereo.

Questo per diversi ordini di motivi:

-          salvaguardare le realtà nazionali operanti nel settore, peraltro di comprovata competenza, e che finora hanno assicurato livelli di eccellenza;

-          garantire un elevato livello di sicurezza dei passeggeri (il possibile “cambio” nella gestione di sistemi complessi e diffusi sull’intero territorio nazionale potrebbe non essere cosa semplice) e la possibilità dell’Enav di controllare l’efficacia e la qualità del servizio in un settore così delicato;

-          evitare l’ingresso di gruppi stranieri in un settore “sensibile”, anche in considerazione del fatto che in altri paesi ciò non avviene; tali gruppi, per vincere la concorrenza, ed entrare in un nuovo mercato, potrebbero presentare una proposta particolarmente “aggressiva” dal punto di vista economico e delle condizioni offerte;

-          evitare il rischio che una eventuale società straniera, una volta vinta la gara, tenda a favorire l’acquisizione di sistemi Atc prodotti nel proprio paese: le grandi multinazionali straniere operanti nelle tecnologie elettroniche vedrebbero sicuramente nel presidio manutentivo dei sistemi una vantaggiosa porta d’ingresso per i propri prodotti.

È quindi necessario, se si vuole da una parte salvaguardare occupazione italiana qualificata, dall’altra garantire piena sovranità nella gestione di sistemi sensibili, individuare soluzioni che possano evitare il ricorso alla gara internazionale (e quindi procedere alla sospensione o all’annullamento della stessa), salvaguardando nel contempo la necessità di rispettare quanto previsto dagli organismi di controllo dell’Enav, a partire da quanto richiesto dalla Commissione Trasporti della Camera.

A tale riguardo, si potrebbero ricercare soluzioni, quali la costituzione di un nuovo rapporto tra Enav Vitrociset e la stessa Alenia Marconi Systems (primario costruttore nazionale di sistemi di controllo del traffico aereo), basato su partnership societaria, che consenta la nascita di una società di logistica ad hoc partecipata dai diversi soggetti che mettono a fattor comune le specifiche conoscenze e capacità.

In tale modo si andrebbero a cogliere in modo efficace, le sinergie fra i diversi soggetti (dal produttore, al gestore, all’utilizzatore) che operano nel campo dei sistemi di assistenza al volo e si potrebbe consentire la concretizzazione di quel disegno di politica industriale che collocherebbe Vitrociset in un contesto, non solo nazionale, di primo piano.

Una soluzione del genere, presenterebbe indubbi vantaggi:

-        avverrebbe in assoluta continuità con l’attuale situazione, con i positivi effetti in termini di efficienza, efficacia e sicurezza;

-        conserverebbe il patrimonio di competenza know-how, organizzazione, infrastrutture e mezzi sviluppati in decenni di investimenti ed attività dall’unico soggetto nazionale che ha operato nel campo e che è pertanto da ritenere patrimonio del sistema paese;

-        potrebbe anche essere “esportata”, fornendo ad un paese terzo l’esperienza di chi gestisce il controllo del traffico aereo, di chi eroga assistenza ai sistemi, di chi progetta e produce tali sistemi,

-        garantirebbe gli aspetti occupazionali, evitando anche possibili conflitti sociali in un delicato settore particolarmente rilevante anche per gli aspetti di security in sistemi sensibili;

-        consentirebbe di superare la dichiarata necessità di “internalizzazione”, favorendo una riduzione dei costi del servizio fornito all’ente primario rispetto a quelli conseguenti ad una attività esclusivamente internalizzata;

-        supererebbe in modo definitivo il problema della gara che, diversamente, riproporrebbe periodicamente tutti i rischi, le incognite e i costi collegati.

 

Tale impostazione consentirebbe di realizzare quanto peraltro previsto dall’accordo sindacale stipulato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2000 afferente il piano di ristrutturazione di Ams, laddove “si prevede l’impegno del Governo ad attivarsi per la ricomposizione dei vari soggetti industriali operanti nel nostro Paese nel comparto dell’assistenza dei sistemi e della logistica militare (Ams, Vitrociset), al fine di razionalizzare il comparto e porre le condizioni per una crescita capace di competere a livello internazionale”.

Le criticità di Vitrociset

Mentre rimane aperta la problematica “contratto Enav” che, come più sopra dimostrato, è vitale per Vitrociset, in questi ultimi mesi l’azienda ha avviato alcuni processi di riorganizzazione, anche di tipo societario, a partire dalle società controllate: nel secondo semestre del 2004 ha proceduto alla chiusura dell’unità produttiva della Telemont di Pescara (con conseguente ricorso alla Cassa integrazione speciale per le maestranze interessate) e al conferimento della società stessa nella Larep, altra società interamente controllata Vitrociset.

È di queste ultime settimane la decisione aziendale di procedere alla chiusura del sito di Macchiareddu – Cagliari (da sempre operante nella revisione dei missili e di apparecchiature per la difesa) a causa del ridimensionamento delle commesse da parte del Ministero della Difesa; se confermata, si tratterebbe di una scelta drammatica, in quanto metterebbe in discussione numerosi posti di lavoro in un’area caratterizzata da un altissimo livello di disoccupazione.

Le Oo.Ss. Fim, Fiom, Uilm ai vari livelli sono fermamente impegnate per respingere tale decisione, rivendicando con forza un diverso piano industriale, capace di allocare a Macchiareddu attività aggiuntive a quelle militari, oggetto di ridimensionamento; a tale riguardo si rende necessario aprire un tavolo di confronto con il Governo, in aggiunta a quello già attivato presso la regione sarda, finalizzato alla individuazione di adeguate soluzioni.

 

Le iniziative

Le Oo.Ss. Fim, Fiom, Uilm, nel rilevare l’assenza di risposta alla richiesta di incontro dalle stesse avanzata al Ministero delle Infrastrutture ed Enav, e consapevoli della necessità di affrontare la problematica in tempi stretti (in quanto, nel frattempo, “l’orologio” sta inesorabilmente scandendo i tempi della gara internazionale), sono impegnate in un percorso di adeguate iniziative, attraverso il coinvolgimento dei lavoratori, quali:

-        attivazione di un tavolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sia sulle problematiche di tipo generale (razionalizzazione tra i soggetti operanti nel comparto assistenza/logistica; gara internazionale/ Enav, ecc.), che di quelle di tipo occupazionale aperte in Vitrociset;

-        incontri con i gruppi Parlamentari Nazionali e con le specifiche Commissioni di Camera e Senato (a partire dall’audizione con la Commissione Trasporti della Camera), a sostegno delle proposte contenute nel presente documento;

-        confronto con i vari soggetti interessati (Enav, Finmeccanica, Vitrociset) al fine di favorire la concreta individuazione di soluzioni sinergiche;

-        proclamazione dello stato di agitazione in Vitrociset, compresi gli aeroporti, con la dichiarazione di 4 ore di sciopero da effettuarsi entro febbraio a sostegno della impostazione sindacale.

Fim, Fiom, Uilm ribadiscono l’importanza di attuare quanto dalle stesse indicato, non a mera difesa di interessi aziendali, ma unicamente al fine di salvaguardare l’ingente patrimonio umano, professionale e occupazionale  presente in Vitrociset e nel comparto dell’Atc, importante per l’intero sistema paese.

                                                                          

                                                                                     Fim-Fiom-Uilm Nazionali

                                                                                     Coordinamento nazionale

 

Roma, 26 gennaio 2005