Comunicato sindacale
Avio spa: luci e ombre Si è tenuto in data 19
aprile L’amministratore
delegato della società, ingegner Strati, ha evidenziato un quadro
complessivo così riassumibile. Andamento
mercati - service/revisioni
civili: il recupero
di quote di mercato dovrebbe essere facilitato dagli interventi effettuati
per efficientizzare e ”mettere i conti in ordine” nel comparto; - motori
militari: è confermata
l’importanza del programma Efa che – grazie alla 2a trance
recentemente finanziata – costituisce un indispensabile zoccolo stabile
per Avio (si sta lavorando per acquisire anche la commessa per
l’Austria); - service/revisioni militari: queste risentono pesantemente del taglio effettuato dal governo agli investimenti per la difesa; si prevedono analoghi problemi anche per la finanziaria 2006. In
tale contesto si è ancora in attesa della decisione sul tipo di
propulsore per le fregate Fremm: se fosse prescelta la motorizzazione Avio,
si avrebbero positivi effetti anche su Brindisi. A
fronte dei programmi acquisiti lo stabilimento di Torino si trova
assolutamente coperto per quanto riguarda i carichi di lavoro; Acerra e
Pomigliano dovrebbero crescere nei volumi, mentre Brindisi – la cui
missione è esclusivamente quella delle revisioni militari – rimane in
una situazione di sofferenza produttiva (è prevista, permanendo
l’attuale situazione di blocco da parte del ministero della Difesa, solo
una ripresa verso fine anno e per i primi mesi del Al
fine di affrontare la delicata situazione del sito brindisino, l’azienda
conferma da una parte l’adozione di strumenti ordinari (cigo),
dall’altra la messa a punto di una serie di interventi che, senza
stravolgere il piano industriale, potrebbero consentire di allocare a
Brindisi alcune attività aggiuntive (che potrebbero coinvolgere qualche
decina di lavoratori, ma a “regime” cioè fra qualche anno!). Nel 2006, decorsi tre anni dall’avvio della nuova società, potrebbe verificarsi l’uscita dell’azionista Carlyle; a quel punto si avrebbero almeno tre possibili soluzioni: -
-
Finmeccanica rileva quote fino ad
avere il controllo della stessa; -
si ha l’ingresso di un gruppo
industriale straniero. Investimenti -
La situazione di elevato debito, non pregiudica la politica degli
investimenti aziendali, soprattutto nel campo della ricerca e sviluppo. Le
organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, preso atto dell’illustrazione
fatta, hanno con forza evidenziato che: 2.
La situazione di forte indebitamento di Avio spa voluta dagli azionisti
Finmeccanica e Carlyle al momento della costituzione di Avio, rende
comunque fragile l’azienda nel suo complesso. Questa – per numerosi
anni e a prescindere dall’andamento dei mercati – dovrà restituire
quote economiche importanti sia in conto capitale che sotto forma di
interessi: è necessario un ulteriore sforzo per quanto riguarda la
funzione commerciale dell’azienda stessa per poter aggredire i mercati
– sia civile che militare – che si presentano sempre più difficili. 3.
Non è accettabile la presenza, all’interno della società, di
situazioni dal punto di vista produttive tra di loro troppo difformi; in
particolare il sito brindisino continua a soffrire una condizione di
scarico di lavoro, con pesanti ripercussioni sui lavoratori in Cassa
integrazione da parecchi mesi. 4. Si rende necessario definire modalità di fruizione della Cassa integrazione maggiormente “eque” (rotazione), ma soprattutto l’azienda deve intervenire – in attesa della ripresa del mercato – per allocare a Brindisi attività aggiuntive che siano però significative dal punto di vista dei volumi e del numero dei lavoratori coinvolti. Non bastano “pannicelli caldi”! 5.
Delocalizzazioni (Polonia): non saranno accettati trasferimenti di
ulteriori attività verso la controllata polacca,
soprattutto se queste comportassero “sottrazioni” ai carichi di lavoro
dei siti dell’area campana. 6.
Relazioni sindacali: alcuni fatti anche recenti (vicenda Sirio;
trasferimento, senza accordo, dei progettisti da Pomigliano ad Acerra;
Cassa integrazione unilaterale a Brindisi; disdetta accordistica Fiat; ecc.),
denotano una carenza nelle modalità di interlocuzione tra le parti e
comunque un atteggiamento aziendale a riguardo sbagliato. Le
segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm hanno infine evidenziato come
l’informativa aziendale fosse da considerarsi incompleta e lacunosa in
alcuni capitoli e quindi da riprendere in un successivo incontro, nonché
hanno ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto tra le parti
sulla piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale inviata negli
scorsi giorni all’azienda stessa. L’azienda
si è dichiarata disponibile a concordare un incontro specifico, a
riguardo dei temi sopra richiamati. Fim, Fiom, Uilm nazionali Roma,
21 aprile 2005 |